La responsabilità del marito nella propria casa

Articolo tratto dal mensile IL MESSAGGERO CRISTIANO del 06-2011

“Voi, mariti, vivete insieme alle vostre mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato. Onoratele, poiché anch’esse sono eredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite.” (1 Pietro 3:7)

Questo versetto insegna al marito cristiano come deve comportarsi verso sua moglie; egli non deve considerarsi un’autorità che esige da lei sottomissione e ubbidienza; anzi, deve agire in modo da non aver bisogno di rivendicare il proprio ruolo di “capo” (1 Corinzi 11:3). Nei suoi rapporti con la moglie, conoscendo la grazia di Dio, egli deve tenere presente due cose:

  1. la natura sensibile e intuitiva della donna, per cercare di vedere le cose come lei le vede, senza far violenza ai suoi sentimenti, ma esercitando, se è necessario, una ferma e dolce pressione senza pretendere da lei quelle cose che sono tipiche dell’uomo;
  2. la posizione davanti a Dio che è uguale per l’uomo come per la donna, nel senso che sono ambedue eredi della grazia della vita.

Nelle relazioni umane, rispettando i ruoli stabiliti da Dio, la donna deve onorare suo marito, e nelle relazioni cristiane anche il marito deve l’onore a sua moglie, poiché la grazia ha dato loro una parte comune. Quando gli sposi si comportano tenendo presente queste due verità, ogni dissenso che potrebbe turbare o intralciare le loro preghiere in comune sarà evitato, e verrà tolto ogni ostacolo al loro esaudimento.

In questo passo è da notare che è il marito responsabile di vegliare perché nulla venga a turbare la pace nei rapporti coniugali e le preghiere non siano impedite. La preghiera in comune non dispensa la moglie dal pregare anche per conto proprio, quand’è sola, oppure in seno alla sua famiglia. Ma è evidente che anche le preghiere individuali dell’uno o dell’altro potrebbero essere interrotte per comportamenti che il Signore non può approvare.

La preghiera in comune è qui condizionata dal comportamento del marito nei confronti della moglie. E’ giusto dire ch’egli deve comportarsi in modo da non turbare la felicità coniugale, ma è ancora più importante, e da questo dipendono la vera felicità degli sposi credenti e la gloria di Dio, che le loro preghiere “non siano impedite”. La debolezza che ci contraddistingue, i pericoli di ogni tipo a cui siamo esposti, la  nostra incapacità di glorificare il Signore nel compito, a volte difficile, di mariti e di mogli, rendono tanto più necessarie le nostre richieste di aiuto e di misericordia da parte del Signore. Facciamo in modo che non siano ostacolate!

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