Gesù ritorna!

Parole di grazia e di verità
Il Messaggero Cristiano, marzo 1981


Il Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è venuto una pri­ma volta sulla terra come uomo. Ha vissuto in questo mondo; ha sofferto; è morto per la salvezza di tutti quelli che credono in Lui. La sua risurrezione, seguita dalla sua ascensione al cielo, dove Egli ora siede alla destra di Dio, ha inaugurato il periodo attuale che dura da quasi 2.000 anni; un periodo nel quale Dio chiama gli uomini a ravvedimento e dà loro il perdono dei peccati, se credono al sacrificio del Signore Gesù; è il periodo della «grazia» e della «pazienza» di Dio che, però, sta per prendere fine in modo straordinario e improvviso. Infatti Gesù ritorna!

1. Il ritorno del Signore Gesù: una promessa della Bibbia

Lo annuncia la Bibbia con una promessa del Signore ai suoi: «Ritornerò e vi accoglierò presso di me affinché dove sono io siate anche voi» (Evangelo di Giovanni 14:3).

È importante sapere quando questo avverrà, come av­verrà, chi saranno quelli che verranno presi, e le conse­guenze che questa venuta deve avere oggi nella vita di ognuno.

2. Come avverrà?

Ce lo descrive la Bibbia con le seguenti parole:
«Il Signore stesso, con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cri­sto risusciteranno i primi. Poi noi viventi, che saremo rima­sti, verremo insieme con loro rapiti sulle nuvole, a incontra­re il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore» (1a epistola ai Tessalonicesi 4:16-17).

Un’altro versetto precisa che il tutto avverrà «in un bat­ter d’occhio», quindi troppo in fretta perché gli uomini pos­sano riflettere e mettersi nelle condizioni per essere pre­si, cioè credere a Gesù Salvatore.

Notiamo anche che Gesù viene di persona, non manda un altro a prendere i suoi fedeli; questi non aspettano, in­fatti, l’avvenimento in se stesso, ma una «Persona» quel­la che essi amano pur senz’averla vista.

3. Quando avverrà?

Non è indicata alcuna data; questo per stimolare le af­fezioni dei credenti e incitarli ad aspettare il Signore in ogni momento. Egli stesso ripete: «Io vengo presto» (Apo­calisse 3:11 e 22:7, 12, 20).

Quasi 2.000 anni sono trascorsi da quando la promes­sa è stata fatta; ma oggi molti segni premonitori annun­ciano l’imminenza di questa venuta del Signore: il ritorno di Israele in Palestina, la situazione politica dell’Europa, lo stato morale del mondo intero, lo stato religioso dei paesi cristiani, e altri ancora.

4. Per chi avverrà?

Avverrà soltanto per i credenti, morti o ancora viventi. Il Signore Gesù prenderà presso di sé tutti quelli che gli appartengono per la fede, lavati dal suo sangue reden­tore.

Avverrà, allora, che saranno presi mariti e non le mogli, mogli e non i mariti, genitori e non i figli, figli e non i geni­tori. Saranno lasciati in terra tutti gli increduli, anche se considerate persone molto religiose; saranno presi altri che non avremmo pensato fossero dei veri credenti. Il Si­gnore, che conosce bene quelli che sono suoi, non com­metterà errori.

A questo appuntamento sulle nuvole il cristiano ritrove­rà molti che gli erano cari e che erano deceduti tempo prima; ma ciò che riempirà i suoi sguardi e il suo cuore sarà il Salvatore stesso che egli potrà finalmente con­templare.

Voi, farete parte di quelli che saranno presi ad incon­trare il Signore o sarete lasciati sulla terra sotto i terribili giudizi di Dio?

5. Conseguenze nella vita del cristiano

Aspettare il Signore stacca il cristiano da questo mon­do e lo fa un vero straniero sulla terra. Egli deve essere pronto a partire. Ciò ch’egli fa, ciò che dice, deve essere approvato dal Signore, quando verrà. La speranza è san­tificante: «Chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com’esso è puro» (1a epistola di Giovanni 3:3).

Aspettare il Signore consola il cristiano, quando uno dei suoi cari passa per la morte addormentandosi in Gesù; lo incoraggia nella malattia, nella persecuzione, nelle prove di ogni genere.

Aspettare il Signore incita il cristiano ad avvertire, pri­ma che sia troppo tardi, tutti quelli che non hanno la cer­tezza della loro salvezza.

È questo lo scopo di questo messaggio: proclamare la nostra speranza in Gesù che ritorna, invitarvi ad aspet­tarlo con noi, e, per questo, credere in Lui come al Salva­tore morto per i nostri peccati.

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