di Arend Remmers
Il libro è suddiviso in 4 capitoli
Autore e data di redazione
Il profeta Giona (significato del nome: “colomba”) si trova menzionato già in 2 Re 14:25. Figlio di Amittai, era originario di Gat-Efer nella regione della Galilea, a nord di Nazaret. Noi leggiamo ancora che Giona fu servitore di Dio e profeta; egli aveva annunciato che i confini di Israele sarebbero stati ristabiliti da Camat in Siria fino al Mar Morto. Questo avvenimento si realizzò durante il regno di Geroboamo II (793-753 a. C.). Giona esercitò dunque il suo ministerio durante il regno di Geroboamo II o poco prima dopo Gioele e con Osea e Amos. Egli fu così uno dei primi profeti che scrisse un messaggio.
Ai giorni di Giona la Siria costituiva il regno più potente del Medio Oriente. La capitale dell’impero assiro si chiamava Ninive; si trattava dell’antica città fondata da Nimrod. In Genesi 10:11-12, con le sue città vicine Recobot-ir, Resen e Calat, questa città è la sola della Bibbia ad essere chiamata “La grande città” (Giona 1:2; 4:11). Si può senza dubbio comprendere questa espressione menzionata in Giona 1:2. In questo modo i tre giorni di cammino evocati in Giona 3:3 non presentano difficoltà.
Il suo scopo
Giona ricevette dall’Eterno la missione di annunciare il giudizio di Dio alla città pagana empia e ostile, ma interiormente non poteva accettare che Dio invece di indirizzarsi esclusivamente ad Israele suo popolo, volesse parlare anche alle nazioni straniere. Se ne fuggì a Tarsis. Per riprenderlo, Dio inviò una tempesta che mise in pericolo la nave sulla quale si trovava Giona. Dio permise che la sorte cadesse su Giona e che così egli fosse gettato in mare dai marinai della nave. Infine Giona dovette trascorrere 3 giorni e 3 notti nel ventre di un grande pesce che l’Eterno aveva preparato, prima di essere vomitato sulla terra, al comando di Dio. Soltanto allora Giona fu pronto ad eseguire la missione che Dio gli aveva affidato e di annunciare nella grande città il messaggio : “ancora 40 giorni e Ninive sarà distrutta.”. Ma quando a seguito della sua predicazione i Niniviti si pentirono ed il giudizio fu sospeso, Giona si lasciò di nuovo pervadere dal suo sentimento di superiorità, in quanto Israelita e per la sua avversione al fatto che la grazia che Dio si esercitava verso questi pagani. Restava a Giona ancora di comprendere una cosa: quando si trattava del suo benessere fisico egli accettava per se stesso e con riconoscenza una prova della bontà di Dio, ma non manifestava nessuna comprensione quando Dio voleva mostrare la sua misericordia per le anime di questi uomini increduli.
In 2 Re 14:15, abbiamo già visto che Giona era un profeta. Tuttavia , mentre il ministerio di quasi tutti gli altri profeti dell’Antico Testamento aveva per oggetto il popolo di Dio , quello di Giona si indirizzava agli abitanti pagani di Ninive. L’unico messaggio profetico di Giona annunciava il giudizio su Ninive (Giona 1:2;3:2-4). Di conseguenza Giona è di fatto l’unico profeta dell’AT che rivela la grazia di Dio ai pagani.
Le cose vissute dal profeta e le sue esperienze personali costituiscono il contenuto e il fine principale del libro di Giona. In se stessa , la breve predicazione a Ninive non riassume il significato profetico di questo libro esso è dato da tutta la storia di Giona così come è descritta qui. Appoggiandoci sui miracoli che ci sono riportati (in particolare l’apparizione del grande pesce che inghiottì Giona) alcuni critici vogliono abbassare il livello del libro e non vedervi che una allegoria, una parabola o una leggenda. Ma nel Nuovo Testamento il Signore Gesù stesso testimonia l’autenticità del profeta Giona e ciò che egli ha vissuto. Egli indica altresì due dei significati di questo libro.
In primo luogo il libro di Giona fornisce una prova della grazia e della misericordi illimitata di Dio a riguardo non soltanto del suo proprio popolo terrestre Israele, ma anche della città pagana e empia di Ninive. Egli mostra che Dio ha dato a questi uomini il pentimento affinché vivano. Israele o piuttosto i Giudei facevano fatica a comprendere questa misericordia in quanto si consideravano il solo popolo eletto da Dio (Matteo 12:41; 16:4; Luca11:29-32; Atti 10 e 11).
In secondo luogo, il libro di Giona contiene in figura una rappresentazione della storia del popolo di Israele. Nello stesso modo di Giona, Israele è venuto meno nella sua qualità di testimone per Dio e si trova da lungo tempo in mezzo al mare dei popoli cioè nella dispersione. Come Giona il popolo fu mantenuto da Dio in un modo meraviglioso e alla fine dei tempi Israele testimonierà di nuovo di Dio davanti alle nazioni. Un giorno l’evangelo del regno sarà annunciato su tutta la terra per mezzo dei Giudei convertiti. In terzo luogo Giona è una figura di Cristo: in Matteo 12:39-40 il Signore dice agli scribi ed ai farisei che non gli sarà dato altro segno se non quello di Giona “poiché come Giona fu nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il figlio dell’uomo starà tre giorni e tre notti nel ventre della terrà”. Il fatto che il Signore sia rivolto verso le nazioni (Mt 29:19; Mc 16:14; Lc 24:47) è stato un segno per Israele. In quarto luogo, Giona mostra infine il carattere del cuore umano che così spesso anche tra i credenti non si sottomette di buon grado alla volontà di Dio; l’uomo pensa al proprio onore, mette il benessere personale al di sopra di tutte le altre cose e può essere duro e insensibile come una pietra a riguardo dei suoi simili. Anche la verità di Dio piace spesso al cuore umano solo finché la propria importanza può essere sottolineata da essa! Giona doveva riconoscere tutto questo. Questo piccolo libro contiene anche delle lezioni molto pratiche per ogni lettore.
Le particolarità
1) I miracoli di Dio
Il libro contiene numerosi miracoli. Alcuni tra essi si presentano in apparenza come l’effetto del caso, ma dietro a tutto si riconosce la mano di Dio.
- Dio inviò la tempesta (Giona 1:4)
- Dio fece cadere la sorte su Giona (Giona 1:7)
- Dio preparò un grande pesce (Giona 2:1)
- Dio ordinò al pesce di vomitare Giona sulla terra (Giona 2:11)
- Dio fece crescere un ricino (Giona 4:6)
- Dio mandò un verme che fa seccare l’albero (Giona 4:7)
- Dio permise un soffocante vento orientale (Giona 4:8)
I critici hanno posto dei dubbi in particolare per ciò che riguarda il grande pesce e la conversione dei Niniviti, ma il Signore ha confermato l’autenticità dei due avvenimenti (Mt.12:40-41).
2) Il salmo di pentimento di Giona
La somiglianza del secondo capitolo dal libro di Giona alcuni Salmi è molto colpente.
Ecco alcuni paralleli:
Giona 2:3 Salmo 18:6; 120:1
Giona 2:4 Salmo 88:6;42:7b
Giona 2:5 Salmo 31:22;5:7b
Giona 2:6 Salmo 69:1b
Giona 2:7 Salmo 30:3b
Giona 2:8 Salmo 143:4
Giona 2:9 Salmo 31:6
Giona 2:10 Salmo 3:8;26:7;116:17-18
3) Breve analisi del contenuto
Giona 1: Giona fugge dalla presenza di Dio
Giona 2: Giona prega Dio
Giona 3: Dio rinnova la missione confidata a Giona
Giona 4: Irritazione di Giona e grazia di Dio.
Tratto da “Vue d’ensemble de l’Ancien Testament” di Arend Remmers – Pubblicato da EBLC Ἐditions Bibles Et Littérature Chrétienne Vevey