Cinque esortazioni del Salmo 37

di J. D. McNeil

Articolo tratto dal mensile IL MESSAGGERO CRISTIANO del 10-2007

1° “Non irritarti a causa dei malvagi” (v. 1).

Lo stesso pensiero è ripreso più avanti: “Non adirarti per chi ha fortuna nelle sue imprese, per l’uomo che ha successo nei suoi malvagi progetti” (v. 7). “Cessa dall’ira e lascia lo sdegno; non adirarti” (v. 8). E l’esortazione del primo versetto è ripetuta in Proverbi 24:19.

L’irritazione comprende anche gli umori come l’agitazione, la collera, la contrarietà, l’innervosimento. Facilmente ci lasciamo andare a questi stati d’animo quando vediamo il male attorno a noi, o quando pensiamo a come vanno le cose nel mondo. Ma invece di agitarci e di irritarci per questo, dovremmo piuttosto ricordarci che Dio è sempre sul suo trono e che non succede nulla senza che egli lo permetta. Egli agisce in modo misterioso dietro le quinte, in vista del compimento di tutti i suoi piani.

2° “Confida nell’Eterno e fa’ il bene” (v. 3).

Confidarci semplicemente in Dio, in ogni tempo e in ogni circostanza… Quanto abbiamo bisogno di imparare questa lezione! Confidarci in Dio implica non cercare il nostro appoggio altrove. Il libro dei Proverbi ci dice a questo riguardo: “Confida nell’Eterno con tutto il cuore, e non ti appoggiare sul tuo discernimento” (3:5). E il profeta Geremia fa questa duplice dichiarazione: “Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno” e “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo” (17:7, 5). Una vera fede e una reale fiducia nel Signore ci porteranno a condurre una vita di ubbidienza alla sua Parola. Agiremo secondo i principi della saggezza divina e non quelli della saggezza umana. Saremo resi capaci di discernere i bisogni di coloro che ci attorniano e questo sarà il nostro desiderio: “Così dunque, finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede” (Galati 6:10). Aiutare gli altri e incoraggiarli, ecco un buon rimedio contro lo scoraggiamento e l’abbattimento.

3° “Trova la tua gioia nell’Eterno” (v. 4)

Il nostro cuore ha bisogno di essere riempito di qualcosa. Impariamo a trovare la nostra gioia nel Signore Gesù. E con questo scopo impariamo a conoscerlo meglio. Leggendo la Parola di Dio e meditandola, noi scopriamo le sue glorie e le sue bellezze; ce ne occupiamo e così nutriamo le nostre anime.

4° “Riponi la tua sorte nell’Eterno” (v. 5)

Quando ci rallegriamo nel Signore, ci è più facile appoggiarci su di lui per essere istruiti e diretti in tutte le circostanze della nostra vita. Poiché sappiamo che egli si prende cura di noi, possiamo abbandonare tutto nelle sue mani. Non sappiamo cosa ci riserva il domani, ma sappiamo che il Signore  ha nelle sue mani il nostro futuro. Il profeta dice: “A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida” (Isaia 26:3).

5° “Sta’ in silenzio davanti all’Eterno, e aspettalo” (v. 7).

Delle cinque esortazioni considerate, questa è forse la più difficile da mettere in pratica. Generalmente, non ci piace aspettare. Ma Dio non agisce mai troppo presto o troppo tardi. Egli interviene sempre al momento opportuno. Dimoriamo tranquillamente alla sua presenza, e lasciamolo compiere tranquillamente la sua volontà. Ciò richiede da parte nostra che sappiamo riservare del tempo a ciò, lasciando da parte i nostri problemi quotidiani, le nostre tristezze e le nostre preoccupazioni per restare soli con il Signore.

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