Il Messaggero Cristiano – Il Buon Seme (07/07/2006)
«Non essere troppo giusto, e non farti troppo saggio: perché vorresti rovinarti?… Non essere stolto; perché dovresti morire prima del tempo? È bene che tu ti attenga fermamente a questo,… chi teme Dio infatti evita tutte queste cose.» Ecclesiaste 7:16-18
«(L’Eterno) fu il loro salvatore in tutte le loro angosce.» Isaia 63:9
In una statistica dell’ottobre 2002, l’Organizzazione Mondiale della Sanità rivela che, ogni 40 secondi, in qualche località del mondo, si suicida una persona. Il suicidio è una delle cause più frequenti di morte violenta. Si stima che nell’anno 2000 siano morte per suicidio 815000 persone, tre volte più uomini che donne.
Queste cifre sono rivelatrici della desolazione dell’anima, di un’immensa disperazione senza prospettiva di luce. Ma la fuga nel suicidio non è mai quello che Dio vuole. I vostri giorni sono nella sua mano (Salmo 31:15). C’è un altro sbocco alla disperazione. Questo sbocco lo potete trovare in Gesù Cristo. Non c’è angoscia da cui la grazia di Dio non vi possa liberare, nessuna desolazione a cui Gesù non possa rispondere, nessun peccato che non possa perdonare. Se accettiamo di rivolgerci a lui, egli ascolta la nostra preghiera, ode il minimo gemito dell’afflitto. Ditegli tutto quello che vi pesa sul cuore e che vi opprime. Confessategli i vostri peccati, perché vuole perdonarvi. Lui, senza peccato, è morto sulla croce per espiare i nostri. Ora è risuscitato e vuol darvi la sua pace e la sua consolazione, anche nei momenti più ardui.
Pur essendo cristiani, possiamo essere pervasi dallo scoraggiamento e sentirci angosciati. Senza trascurare l’aiuto che ci possono dare i medici, impariamo anzitutto a gridare al Signore nelle nostre angosce e ad aspettare la liberazione. Egli è buono e pieno di compassione per tutti quelli che soffrono.
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