Generazione Futura
Introduzione
Per comprendere la Bibbia e riceverne gli insegnamenti, è necessario considerarla attentamente. Una lettura occasionale della Parola senza un obiettivo porterà poco beneficio al lettore. Leggere senza meditazione o riflessione non può essere definito uno studio e porterà pochi progressi.
Studiare significa focalizzare i propri pensieri su un argomento e dedicarsi ad esso con zelo. Lo studio comporta anche una riflessione approfondita. Questo è vero in tutti i settori ma specialmente per noi cristiani. Non dimentichiamo di leggere la Bibbia con questo spirito se vogliamo afferrare e comprendere la sua dottrina e i suoi insegnamenti. Tuttavia ci vuole più dello studio intellettuale per cogliere il significato delle Sacre Scritture. Paolo esorta suo figlio nella fede in 2 Timoteo 2:15 a “dispensare rettamente la parola della verità”. Questa espressione include la necessità di un’attenta analisi della Parola di Dio. Si tratta di conoscere la Bibbia e di conoscerne il campo di applicazione in modo da poter poi distinguere ed esporre con precisione le sue verità. Non si può essere un buon servitore se non si conoscono i pensieri di Dio come sono rivelati nella Sua Parola. Questa conoscenza si ottiene sondando diligentemente le Scritture e mettendola in pratica prima di tutto nella propria vita.
Un certo numero di passaggi nella Bibbia menzionano la meditazione della Parola di Dio. Paolo scrisse a Timoteo: “Occupati di queste cose e dedicati interamente ad esse perché il tuo progresso sia manifesto a tutti.» (1 Timoteo 4:15).
E aggiunge: «Applicati, alla lettura, all’esortazione, all’insegnamento.» (v. 13). Inoltre, nel suo ultimo messaggio scrisse, dopo aver comunicato importanti verità e istruzioni: “Considera quello che dico, perché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa” (2 Timoteo 2:7). Questi versetti ci incoraggiano ad occuparci, ad applicarci e a considerare la Parola di Dio. Solo tale studio può produrre una reale crescita spirituale.
Nel meraviglioso Salmo 119, l’autore menziona ripetutamente il tema della meditazione sulle prescrizioni e gli statuti di Dio. «Io mediterò sui tuoi precetti e considererò i tuoi sentieri.» (v. 15). «Ho più conoscenza di tutti i miei maestri, perché le tue testimonianze sono la mia meditazione» (v. 99).
Intelligenza spirituale e discernimento sono le conseguenze di tale meditazione. Tuttavia, non lasciamo che resti solo un esercizio per la nostra intelligenza. Il salmista continua a scrivere: «Ho più saggezza dei vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti.» (v. 100). Quando agiamo secondo gli statuti di Dio mettendo in pratica ciò che abbiamo imparato, allora cresciamo veramente nella conoscenza. Possederemo non solo la conoscenza intellettuale, ma la vera conoscenza che è sempre supportata dall’esperienza pratica.
Riceviamo e leggiamo costantemente messaggi sul nostro cellulare, tablet, computer ecc.
Quando leggiamo la Bibbia, leggiamo i messaggi di Dio per noi.
Condizioni essenziali
Pentimento e nuova nascita
Se vogliamo cogliere i pensieri di Dio che sono rivelati nella sua Parola, dobbiamo essere passati per il ravvedimento e la nuova nascita – dobbiamo essere dei credenti. Una persona incredula ha la sua “intelligenza ottenebrata” (Efesini 4:18). E ancora: “l’uomo naturale non riceve le cose dello spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente” (1 Corinzi 2:14). Anche l’uomo più brillante e intelligente è completamente cieco rispetto alle verità rivelate nelle Scritture finché non è nato di nuovo. Per chi vive in “inimicizia contro Dio” nessun grado di istruzione può dargli la minima conoscenza della Bibbia.
Se vogliamo ricevere le cose di Dio il primo invito che ci viene fatto è quello di “ravvedersi davanti a Dio e di credere nel Signore nostro Gesù Cristo” (Atti 20:21).
Questo non significa che i non credenti non debbano essere incoraggiati a leggere o ascoltare la Parola di Dio anche perché la Bibbia stessa ci dice che la nuova nascita è operata dalla Parola e dallo Spirito Santo (Salmi 119:130; 1 Pietro 1:23; Giovanni 3:5-6). Tuttavia, solo il credente nato di nuovo può comprendere la Bibbia, non limitandosi solo alle verità fondamentali del Vangelo.
Una vera conoscenza è accompagnata da esperienza pratica
La condotta dello Spirito Santo
È importante ricordare che è lo Spirito Santo ad essere l’autore delle Sacre Scritture (2 Pietro 1:21). Solo Lui può trasmetterci il loro significato. Questa persona divina dimora in ogni credente e cerca di guidarlo in tutta la verità (Giovanni 14:17; 16:13-15). Illumina le menti e i cuori dei figli di Dio conducendoli nelle cose di Cristo e nelle bellezze e perfezioni della Parola di Dio. Nessun metodo per lo studio della Bibbia può sostituire la guida dello Spirito Santo. Qualsiasi aiuto nello studio della Bibbia, non importa quanto perfetto, è inutile se usato senza la guida dello Spirito. Solo Lui può fornirci la chiave per comprendere la Bibbia nel modo corretto e condurci passo dopo passo nella conoscenza del Suo meraviglioso piano. Ma lo Spirito usa anche strumenti umani per trasmettere la Sua saggezza e per aiutare i figli di Dio a comprendere la Parola.
La preghiera – dipendenza da Dio
Non dimentichiamo che lo studio della Parola di Dio deve essere associato alla preghiera e alla dipendenza da Dio. Ogni fiducia nella saggezza umana deve essere messa da parte. La nostra ignoranza nella Parola di Dio dovrebbe portarci a pregare, come ha scritto Giacomo: “Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data” (Giacomo 1:5).
Molti passi della Bibbia collegano la preghiera alla Parola di Dio. I dodici apostoli dissero: “Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola” (Atti 6:4). Dopo aver menzionato la sesta parte dell’armatura di Dio: “la spada dello Spirito, che è la parola di Dio”, Paolo esorta a pregare “con ogni preghiera e supplica” (Efesini 6:17-18). Lo stesso apostolo scrisse a Timoteo: “Infatti tutto quel che Dio ha creato è buono… se usato con rendimento di grazie; perché santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera.” (1 Timoteo 4:4-5).
Studiamo dunque la Parola di Dio accompagnandola con la preghiera. Iniziamo e concludiamo i nostri momenti di lettura con essa. Facciamo nostra la preghiera del Salmista: “Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge” (Salmo 119:18).
Quando apriamo la Bibbia per leggere, spesso abbiamo difficoltà a raccogliere i nostri pensieri e a focalizzarli sul passaggio o sull’argomento che ci proponiamo di studiare. Non sarebbe saggio chiedere al Signore di aiutarci a concentrarci? Forse incontriamo dei punti difficili da capire. Chiediamo a Dio di aiutarci a comprenderli. Se continuiamo il nostro studio in questo modo, ci renderemo conto delle conseguenze benedette di un forte legame tra preghiera e meditazione della Parola.
Il telefono è sempre nella nostra mente: lo cerchiamo; controlliamo i messaggi ricevuti, gli leggiamo. Questa dovrebbe essere la nostra attitudine con le Scritture. Per contro, ci sono anche messaggi sul telefono che ignoriamo; ciò non deve essere fatto con la Parola di Dio.
Le basi – la lettura quotidiana della Bibbia
Di tutti i diversi modi di studiare la Bibbia, il più importante è la sua lettura regolare e quotidiana. Dovremmo leggere e rileggere la parola di Dio nella sua interezza, dalla Genesi all’Apocalisse, per tutta la vita. È fondamentale che il messaggio della Bibbia penetri nei nostri cuori e nella nostra mente. Se questa fondamento non è abbastanza profondo, allora tutto ciò che sarà costruito su di esso, per quanto grande e meraviglioso possa sembrare, mancherà di stabilità.
Leggere nella Parola solo i passaggi che preferiamo, e tralasciare gli altri, non è una buona abitudine. “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2 Timoteo 3:16-17). Ecco perché dovremmo leggere tutta la Bibbia.
Sul nostro cellulare salviamo e conserviamo i messaggi. Allo stesso modo dovremmo serbare la Parola di Dio nei nostri cuori.
Imparare a memoria
Per studiare la Parola di Dio, è anche importante imparare i versetti a memoria. Alcuni potrebbero pensare che sia un’attività per i bambini della scuola domenicale. Sì tratta invece di una necessità per tutti coloro che desiderano crescere nella conoscenza della Parola di Dio e del Signore Gesù e per coloro che desiderano essere utili in un servizio per Lui. Colui che memorizza parti della Bibbia ha:
• un arsenale di buone armi – pronte per essere utilizzate per resistere al nemico,
• una scorta di nutrimento spirituale – pronto a rafforzarci al momento giusto,
• una fonte di ristoro – per sollevare l’anima stanca.
Se abbiamo memorizzato un’abbondante scorta di parti della Parola di Dio e viviamo in comunione con il Signore, saremo in grado di trovare una parola giusta per ogni occasione. Possiamo rassicurare un’anima preoccupata con il giusto versetto, consolare, far riflettere, dare gioia ecc.
Lo spirito di Dio non ci farà ricordare ciò che non ci è familiare. Più abbiamo familiarità con i passi della Parola più avremo l’opportunità di essere in benedizioni per noi stessi e gli altri. Il Signore custodiva la Parola di Dio nel Suo cuore: “La tua legge è dentro il mio cuore” (Salmi 40:8). Quando fu tentato dal diavolo nel deserto fu in grado di sconfiggerlo citando passaggi del Deuteronomio. Spesso rispondeva anche alle obiezioni dei farisei e degli scribi con la Parola di Dio.
È bello avere la Bibbia nelle nostre mani, ma è ancora meglio averla nella nostra memoria e nel nostro cuore. “Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te” (Salmi 119:11).
Riceviamo talvolta messaggi telefonici che prendiamo molto seriamente e ci spingono ad agire, portando addirittura cambiamenti nella nostra vita. A maggior ragione dovremmo studiare la Parola in modo da beneficiare dei cambiamenti che può portare alle nostre vite.
Il nostro desiderio
Nello studio della Parola di Dio non dovremmo disprezzare o trascurare i molti commentari scritti per aiutarci a comprenderla. Molti hanno studiato la Bibbia con cura e perseveranza, i loro appunti sono stati conservati in libri per il nostro beneficio così da poter ancora oggi beneficiare delle loro meditazioni, delle loro esperienze spirituali e del loro servizio. Questi sono anche doni spirituali che Cristo ha dato “per il perfezionamento dei santi… e dell’edificazione del corpo di Cristo” che è l’assemblea (Efesini 4:12). Tuttavia, il nostro desiderio è quello di incoraggiare il lettore a dedicarsi allo studio personale della Parola di Dio in modo da diventare – sotto la guida dello Spirito Santo, attraverso un’attenta lettura e meditazione nella preghiera – un esaminatore autonomo.
Condividiamo spesso dei messaggi con altri, sia mostrandoli che inoltrandoli su Whatsapp ad esempio. Abbiamo la stessa prontezza e desiderio nel condividere le cose di Dio?