di J. Barnes
Durante la loro vita tutti i figli di Dio sentono il bisogno di essere consolati. Vi sono credenti perseguitati per la fede, o che perdono persone care, o che hanno problemi di famiglia o di lavoro o di salute. Il Signore non abbandona mai i suoi ed ha per ognuno una soluzione; e fa anche sentire le sue consolazioni perché non è indifferente al dolore di chi soffre. “In tutte le loro distrette Egli stesso fu in distretta e l’angelo li liberò”.
- Il Dio di ogni consolazione. 2 Corinzi 1:3
Vi sono situazioni talmente deprimenti che se non portano alla disperazione creano comunque gravi problemi di salute mentale o fisica. Ora, Dio può permettere che i suoi passino per tali esperienze. I motivi li conosce soltanto Lui; ma uno di questi potrebbe essere che Egli vuole che abbiamo più fiducia in Lui e che ci abbandoniamo fra le sue braccia. Per natura siamo portati a lottare con le nostre forze perché ci fa piacere risolvere per conto nostro i problemi della vita. Così il nostro Padre ci lascia fare finché sperimentiamo la nostra debolezza e giudichiamo l’indipendenza del nostro carattere.
Dio è la sorgente della forza. La consolazione non è fatta semplicemente da qualche parola in grado di portare sollievo, ma è un modo di agire che procura un incoraggiamento reale. Il termine originale tradotto qui con consolazione è una parola costruita sulla radice del termine “Paraklesis”, che significa “il chiamare in aiuto”, e può anche essere tradotto con “incoraggiamento”. Dio è descritto in questo capitolo come fonte di incoraggiamento pratico e reale, in grado, con le sue risorse inesauribili, di essere un aiuto tempestivo ed efficace per il credente provato.
Al v. 9 è descritto come il “Dio che risuscita i morti”. Non c’è problema umano più insolubile della morte, ma Dio opera anche in questo campo e lo fa con una potenza di vita che soltanto a Lui appartiene.
Ma l’aiuto dev’essere anche tempestivo. A volte, dopo che abbiamo attraversato circostanze difficili, qualcuno ci dice: “Se l’avessi saputo prima avrei potuto aiutarti!”. Siamo noi a conoscenza dei problemi dei nostri fratelli? Ci preoccupiamo delle loro difficoltà o pensiamo soltanto alle nostre dimenticandoci di quelle degli altri? Preghiamo per chi ha dei problemi? Per fortuna, Dio è al corrente di tutti i dettagli della nostra vita ed è “un aiuto sempre pronto nelle difficoltà” (Salmo 46:1)!
- Il Signore Gesù come Consolatore. 1 Giovanni 2:1
Il Signore Gesù fu il consolatore dei suoi discepoli durante il periodo della sua umanità. Sappiamo in che modo è stato vicino a loro e come ha provveduto a tutti i loro bisogni. Ma ha anche soccorso gli altri, quelli che bisognosi di aiuto si sono rivolti a Lui con fiducia e amore. Egli ha consolato gli afflitti, ha ridato la speranza agli scoraggiati, ha steso la mano per sostenere i deboli, ha pronunciato parole di grazia e di vita. A tutte le ore del giorno e della notte era disponibile per aiutare. I lebbrosi respinti da tutti, i paralitici inermi, i ciechi barcollanti, tutti hanno trovato in Lui un vero Amico. Pietro, in modo semplice ma sublime, dice di Lui: “E’ andato dappertutto facendo del bene” (Atti 10:38). Che bel riassunto della vita del nostro Signore! Poi prosegue dicendo: “Perché Dio era con Lui”.
Anche se il Signore, nel suo ministerio sulla terra, non è mai definito “Parakletos” (consolatore, difensore, colui che aiuta), questo nome può essergli attribuito perché lo Spirito Santo, il Paracleto, è da Lui stesso chiamato “un altro consolatore”, cioè uno che sarebbe stato per i credenti quello che Gesù è stato per i suoi mentre era sulla terra con loro.
Però, quando è parlato del Signore che nel cielo, presso al Padre, intercede per i suoi (1 Giovanni 2:1), Egli è il “Paracletos”, l’Avvocato. Egli compie lassù il servizio che compiva quaggiù: si prende cura degli interessi dei suoi santi. Che consolazione per noi!
- Lo Spirito Santo come Consolatore. Giovanni 14:16
Nel momento della sua partenza da questo mondo per andare al Padre, il Signore Gesù si è ancora preoccupato dei suoi. Lasciati soli in un mondo che li avrebbe odiati, come aveva odiato Lui, e che avrebbe procurato loro sofferenze di ogni genere, come potevano sopravvivere senza un aiuto divino? Allora promise che avrebbe mandato lo Spirito Santo, “un altro consolatore”. Un altro, è vero, ma con la sua stessa natura, come lo indica il termine “allos” usato nel testo originale; non “eteros” che significa un altro diverso, ma uno con le sue stesse caratteristiche, uno che è Dio come Lui è Dio, con la medesima potenza e il medesimo amore. Questo è molto confortante per noi, come è stato confortante per i discepoli, smarriti dal fatto che il loro Signore se ne sarebbe andato. Né loro né noi siamo lasciati soli!
Il Signore dice dello Spirito Santo: “Un altro Consolatore perché stia con voi per sempre”. Lo Spirito è oggi col credente, ed è anche nel credente, sigillo a garanzia che apparteniamo a Dio, e caparra dell’eredità celeste. Ma il Signore stesso dice: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente” (Matt. 28:20). Ed è anche scritto: “Cristo in voi, la speranza della gloria”. Quando pensiamo alla nostra debolezza e consideriamo la potenza del nemico dalla quale dobbiamo difenderci, non dobbiamo scoraggiarci: “Colui che è in noi è più grande di colui che è nel mondo” (1 Giovanni 4:4).
- La consolazione delle Scritture. Romani 15:4
Dio ci ha dato anche le Sacre Scritture per consolarci, guidarci e incoraggiarci. Scrivendo ai Romani l’apostolo Paolo dice: “Affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza” (15:4). Anche in questo caso la parola “consolazione” deriva dalla stessa radice. Dio ha fatto in modo che, nonostante gli sforzi del nemico, noi avessimo a disposizione questi preziosi e santi documenti attraverso i quali non solo ci ha fatto conoscere il nostro stato di peccato e la sua grazia in Cristo, ma anche ci dà indicazioni per la nostra vita, ci consola nelle afflizioni e mantiene viva la nostra speranza.
Sarebbe davvero vergognoso trascurare una tale fonte di consolazione e di gioia. Non c’è una situazione triste o dramma umano che non abbia riscontro nelle Scritture. Ogni caso è previsto, anche attraverso la storia degli uomini di Dio che ci hanno preceduti; e ad ogni caso Dio prospetta una soluzione o dà un incoraggiamento, indicando sempre Se stesso come sorgente unica di forza. Dobbiamo esaminare attentamente le parole di Dio se vogliamo ricevere i suoi consigli e gli insegnamenti di cui abbiamo bisogno; l’aiuto è pronto per noi, come lo è stato per i credenti di Roma sotto le spaventose atrocità di imperatori crudeli.
- Consolatevi gli uni gli altri. 2 Corinzi 1:4, 1 Tessalonicesi 4:18
Sulla terra c’è la Chiesa, l’Assemblea del Dio vivente, composta da tutti i riscattati del Signore. Ognuno di loro può beneficiare di innumerevoli incoraggiamenti da parte di Dio stesso, del Signore Gesù, dello Spirito Santo e delle Scritture. Ma ognuno ha anche il privilegio, in questa grande famiglia che è il Corpo di Cristo sulla terra, di comunicare ai suoi fratelli depressi e angosciati gli incoraggiamenti che ha ricevuto. In 2 Corinzi 1:4 Paolo scrive: “Dio ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione”.
Dio non vuole che siamo dei recipienti indipendenti in cui la consolazione che viene versata non può passare ad altri; ma piuttosto come dei bacini da Lui riforniti, dai quali altri possano attingere sollievo e gioia, come dei canali viventi la cui sorgente è Dio.
Lo Spirito Santo indica come fonte di consolazione e di incoraggiamento un avvenimento particolare: la prossima venuta del Signore. Il passo che si riferisce al rapimento dei santi (1 Tessalonicesi 4) si conclude così: “Incoraggiatevi (o consolatevi) dunque gli uni gli altri con queste parole”. Sia questo un motivo di grande gioia e la nostra più grande consolazione!