Dio vuole benedire

Edizioni Il Messaggero Cristiano

di Franco Fava

Dio, è un Dio che si compiace di benedire!

Quando ha creato  l’uomo è detto che li benedisse.  Nelle prime pagine del libro della Genesi troviamo spesso il verbo “benedire” in relazione agli esseri viventi:  Dio benedisse i pesci e gli uccelli facendoli moltiplicare grandemente; benedisse l’uomo e benedisse il settimo giorno, il giorno del riposo di Dio (1:22, 28, 2:3).  Subito dopo il diluvio Dio benedisse Noè e i suoi figli affinché moltiplicassero e riempissero la terra (9:1).

Quando Dio chiama Abramo, dicendogli di lasciare il suo paese e i suoi familiari, gli fa una promessa: “Io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione… e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra” (12:2). Lui stesso diventerà una benedizione per la sua discendenza, la famiglia della fede, infatti  leggiamo “affinché la benedizione di Abramo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù” per mezzo della fede (Galati 3:14).

Dopo il sacrificio del figlio Isacco, Dio conferma ad Abramo la Sua promessa ripetendo: “Io ti colmerò di benedizioni… tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza” (Genesi 22:17,18).

Nel libro dei Numeri, al capitolo 23, nell’episodio di Balac, re di Moab,  che aveva assoldato il profeta Balaam per maledire il popolo di Dio, al versetto 20 leggiamo che quest’ultimo, è costretto a dire: “Ecco, ho ricevuto l’ordine di benedire; Egli ha benedetto; io non posso contraddire”, e, per ben tre volte, non può far altro che esprimere una benedizione perché Dio gli ha impedito di pronunciare una maledizione.

Nell’ultimo libro del Vecchio Testamento, il libro di Malachia, Dio invita il suo popolo, che si era sviato, a ritornare  a Lui, e dice: “Mettetemi alla prova  … e vedrete se io non vi aprirò le cateratte  del cielo e riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla” (3:10).

 E che dire della vita del Signore Gesù sulla terra? Si può riassumere in poche parole: “E’ andato dappertutto facendo il bene” (Atti 10:38), ma l’uomo lo ha rifiutato.

 L’ ultimo atto del Signore Gesù, prima di ascendere al cielo, è stato quello di benedire i suoi discepoli: “Alzate in alto le mani, li benedisse. Mentre li benediceva si staccò da loro e fu portato su nel cielo.” (Luca 24:50-51).

Nel libro degli Atti, dopo aver guarito uno zoppo, l’apostolo  Pietro parla al popolo e conclude il suo discorso con queste parole: “A voi per primi Dio, avendo suscitato il suo Servo Gesù, lo ha mandato per benedirvi” (Atti 3:26).

L’apostolo Paolo scrive così agli Efesini: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.”

Nelle ultime pagine dell’Apocalisse, nella descrizione della nuova Gerusalemme è detto che non ci sarà più nulla di maledetto in essa; quindi per contrapposizione possiamo affermare che ci sarà solo benedizione  (22:3).

E questi sono solo alcuni esempi, ma ci permettono di dire che dall’inizio alla fine della Bibbia, il pensiero di Dio è sempre stato quello di fare del bene, di benedire.

Ciò è dimostrato anche dal fatto che quando, nell’Antico Testamento, Dio parla di maledizioni e  benedizioni, le benedizioni sono sempre elencate per prime, a sottolineare la bontà di Dio e che la sua priorità è quella di benedire (Deuteronomio 11:26-29, Levitico 26, Deuteronomio 28 e Giosuè 8:34).

Dio desidera il bene della Sua creatura, ma talvolta, a causa della caparbietà dell’uomo, della sua disubbidienza, delle sue trasgressioni, è “costretto a disciplinare”, ad esercitare il giudizio governamentale,  una cosa che è definita “l’opera sua singolare, per compiere il suo lavoro, lavoro inaudito” (Isaia 28:21), una cosa che fa con dispiacere “poiché non è volentieri che Egli affligge i figli dell’uomo” (Lamentazioni 3:33).

Infatti prima di esercitare questa disciplina avverte, richiama, esorta, riprende,  e poi,  se non c’è alcun cambiamento, nessun pentimento, agisce.

Dio ha parlato e parla all’uomo, come ha fatto nel passato con il suo popolo Israele. Ma come lo ha fatto? In un modo che manifesta il suo desiderio che l’uomo si ravveda; infatti è scritto che Dio parla “per distogliere l’uomo dal suo modo di agire e tenere lontano da lui la superbia;  per salvargli l’anima dalla fossa… perché su di lui splenda la luce della vita” (Giobbe 33:17-18, 30).Quante volte leggiamo che gli avvertimenti sono stati dati da profeti, da Lui inviati, “ogni giorno, fin dal mattino!… del continuo…”, affinché l’uomo rifletta prima che il sole tramonti, che venga la notte, finché si può dire “oggi”. (Leggere: Geremia 7:25, 25:3, 44:4. Possiamo anche vedere lo stesso principio in  Levitico 26:1-13,14,18,21,23,27).

Dio ha parlato nel tempo “molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (Ebrei 1:1-2). Il Signore Gesù è venuto a cercare e salvare coloro che erano perduti; con il dono della Sua vita è venuto a portare la benedizione, la pace, la gioia ma il mondo lo ha rifiutato.  Il mondo si è dimenticato di Dio, lo ha estromesso. Quante nazioni hanno abolito il riferimento al cristianesimo nella loro costituzione; hanno bandito la Bibbia nel giuramento dei loro presidenti! Il mondo vive come ai tempi dei giudici di Israele, che Dio suscitava per liberare il Suo popolo dai loro nemici: “ognuno faceva quello che gli pareva meglio”(Giudici 21:25).

In questi giorni, con questa pandemia,  il Suo scopo è ancora quello di parlare al cuore degli uomini.

In un momento, ci sono state imposte limitazioni che hanno fatto risaltare le benedizioni da noi fruite per molto tempo, e forse poco apprezzate nel giusto valore. Chi avrebbe potuto immaginare che il mondo intero potesse fermarsi quasi “in contemporanea”, nel senso letterale del termine?

Nessun uomo avrebbe mai potuto ottenere un tale risultato per quanto “potente” egli ritenesse di essere. Solo Dio può farlo e lo ha fatto!

Fermiamoci tutti a riflettere sulla nostra vita, a prender coscienza della nullità dell’uomo di fronte alla grandezza e maestà di Dio: “Riflettete bene sulla vostra condotta” (Aggeo 1:5,7), “riflettete bene su ciò che è avvenuto fino a questo giorno” (Aggeo 2:15, 18).

Il tempo che Dio ci sta concedendo, utilizziamolo quindi per considerare la necessità di regolare la nostra condizione spirituale davanti a Lui. Abbiamo accettato il dono della grazia che ci ha fatto in Cristo Gesù? Se riconosciamo la nostra colpevolezza davanti a Dio e crediamo che il Signore Gesù è morto per i nostri peccati ed è risuscitato per la nostra giustificazione, saremo salvati e avremo la vita eterna: “Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio” (1 Giovanni 5:13).

Se in seguito a questo serio avvertimento ci sarà un reale pentimento in noi, allora ci sarà un’inversione  di marcia perché la nostra fiducia sarà posta in Colui che è eterno, immutabile, che è amore e  grazia.

Realizzeremo che “il mio bene è stare unito a Dio” (Salmo 73:28),  non porremo più i nostri sguardi sulle cose effimere che sono destinate a scomparire, ma sulle “cose che non si vedono” perché  queste sono eterne. Non disprezziamo “le ricchezze della Sua bontà, della Sua pazienza  e della Sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ci spinge al ravvedimento” (Romani 2:4). Ricordiamoci che Dio vuole benedire, “metterò la mia gioia nel far loro del bene”  (Geremia 32:41) e lo scopo della sua disciplina è “ per farti, alla fine, del bene” (Deuteronomio 8:16).

Se affligge, ha pure compassione, secondo la Sua immensa bontà” (Lamentazioni 3:32).

Se facciamo questo,  la sua promessa  è: riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla”!

In questo luogo Io darò la pace” e “da questo giorno io vi benedirò” (Aggeo 2:9, 19)

 

Gesù, mio meraviglioso Signor, la forza, l’aiuto sei Tu;

per mano mi tieni, consoli il mio cuor durante il mio viaggio quaggiù.

Le benedizioni, la gioia mi dai colmandomi del Tuo favor.

Rispondi

Scopri di più da BibbiaWeb

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading