di M. Horisberger
Articolo tratto dal mensile IL MESSAGGERO CRISTIANO del 11/2006
Ai giorni nostri, i rapporti tra l’uomo e la natura sono molto discussi. Per evitare di condividere opinioni puramente umane o vane speculazioni (Colossesi 2:8), esaminiamo in breve quello che ci rivela a questo riguardo la Parola di Dio.
“Nel principio Dio creò i cieli e la terra” (Genesi 1:1). Questa prima e maestosa affermazione riduce al nulla l’idea che l’universo si sia formato per mezzo delle leggi del caso o che il creato, uscito dalle mani del Creatore, sia un’estensione dell’essenza divina. L’Iddio infinito che noi conosciamo per grazia è al di sopra e al di fuori della sua creazione.
“Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui… Egli è prima di ogni cosa” (Colossesi 1:17).
Posizione dell’uomo nel creato
“Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra” (Genesi 1:27-28). Creato a immagine di Dio, l’uomo deteneva per decreto divino una posizione di dominio su ogni essere vivente. Anche se questa “immagine di Dio” è stata offuscata dal peccato, l’uomo ha sempre una posizione superiore a tutti gli esseri viventi, come ha confermato Dio a Noè, dopo il diluvio: “Avranno timore e spavento di voi tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi sono dati in vostro potere” (Genesi 9:1-7). Benché abbia perso, per sua colpa, una gran parte dell’autorità conferitagli da Dio, egli continua ad essere un motivo di spavento per tutti gli esseri viventi. Con la sua caduta, sono stati alterati i rapporti armoniosi esistenti tra l’essere umano e la natura. Il suolo ora produce spine e rovi; la terra è coltivata con il sudore della fronte (3:18-19).
Responsabilità dell’uomo
“I cieli sono i cieli dell’Eterno, ma la terra l’ha data agli uomini” (Salmo 115:16). L’uomo è dunque ancora responsabile dei beni che il Creatore gli ha affidato. Deve esserne quindi l’attento gestore, poiché la terra, con tutto ciò che contiene, è stata creata per mantenere la vita dell’uomo. La responsabilità è grande, la posizione è elevata. Non possiamo permetterci di disprezzare la materia inerte, vilipendendola con il pretesto che la terra è stata maledetta, né beffarsi del mondo vegetale ed animale, sfruttandoli senza misura per fini egoistici.
Doveri dell’uomo verso il creato
La legge di Mosè fissava in modo preciso i rapporti del popolo di Dio con la natura. Ad esempio, la terra doveva essere lasciata a riposo per un anno, ogni sette anni (Esodo 23:10-11). Gli alberi da frutto in Canaan non dovevano essere abbattuti quando Israele conquistò quei territori (Deuteronomio 20:19-20). Si potevano utilizzare gli animali, ma con determinati limiti. Quando al bue che trebbiava il grano, non doveva essere messa la museruola per impedirgli di nutrirsi durante il suo lavoro (Deuteronomio 25:4); così pure non era permesso di attaccare allo stesso aratro due specie diverse di animali, per evitare che il più debole, trascinato dall’andatura del più forte, si affaticasse troppo (Deuteronomio 22:10). Gli Israeliti dovevano aver cura della vita del loro bestiame (Proverbi 12:10), conoscere bene lo stato delle loro pecore (27:23); dovevano coltivare la terra senza pigrizia (24:30) e usare con parsimonia i beni che essa produce (13:23). Anche noi cristiani dobbiamo tener conto di queste prescrizioni sebbene esse abbiano per noi soprattutto un significato morale (1 Timoteo 5:18; 2 Corinzi 6:14).
Per assicurare la nostra vita fisica, Dio ci permette dunque di impiegare le cose che ha creato e che sono, rispetto all’uomo, su una scala inferiore (vegetali e animali: Genesi 2:3; 9:3-4); ma abbiamo la responsabilità di farlo in modo giudizioso per supplire ai nostri bisogni, senza egoismo o cupidigia. Dio ci ha dato riccamente tutte le cose perché ne godiamo (1 Timoteo 6:17) ed anche un senso estetico perché potessimo apprezzare la bellezza della sua creazione. Così possiamo lodarlo sia per tutta la sua bontà che per me sue meravigliose opere. “Quanto sono meravigliose le tue opere, Signore! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze” (Salmo 104:24). “Cantate al Signore inni di lode,… al nostro Dio che copre il cielo di nuvole , prepara la pioggia per la terra e fa germogliare l’erba sui monti” (Salmo 147:7).
Conclusione
Con il peccato dell’uomo è entrato il disordine nella natura. “La creazione geme ed è in travaglio” fino al giorno in cui sarà “liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio” (Romani 8:21-22). Quando il Signore Gesù Cristo avrà il suo regno sulla terra, sarà ristabilito l’ordine. “Il lupo abiterà con l’agnello e il leopardo si sdraierà accanto al capretto” (Isaia 11:6); la terra sarà nel riposo e piena della conoscenza dell’Eterno.
Ma oggi, facciamo attenzione! Nella società contemporanea si stanno diffondendo idee gravi e pericolose. Alcuni pretendono che l’uomo sia un essere vivente come tutti gli altri, frutto del caso di evoluzioni molteplici. Altri ritornano ad una concezione pagana della natura, secondo la quale l’albero e l’animale sono sacralizzati. Ricordiamoci che, nonostante il suo peccato, l’uomo è un essere unico nel creato. Il nostro valore per Dio è tale che Gesù stesso, il suo Figlio, ha dato il proprio sangue per salvarci (1 Pietro 1:18). In Cristo, chiunque crede è una nuova creazione (2 Corinzi 5:17). Dio non vuole riportarci nell’Eden il cui accesso è per sempre precluso, ma condurci nel cielo la cui porta è spalancata per tutti coloro che accettano per fede Gesù Cristo come il Salvatore delle loro anime e il Signore della loro vita..