La giustizia di Dio – gli attributi di Dio

Si suggerisce la lettura dei seguenti testi: Deuteronomio 32:4; Salmo 89:14; Salmo 19:9; Apocalisse 16:5-7

Nell’Antico Testamento la parola maggiormente utilizzata per giustizia è associata al concetto di rettitudine (dirittura morale). Nel Nuovo Testamento ha più a che fare con l’aspetto dell’equità.

Innanzitutto quando parliamo della giustizia di Dio, dobbiamo premettere che questo attributo fa parte della Sua essenza. La giustizia non è qualcosa di “esterno” a Dio alla quale Dio si debba conformare, quindi non è sottomesso ad una legge ma è lui che definisce i corretti principi. Egli è giusto in Sé stesso. Per Dio la giustizia è assoluta e quindi non è sottomesso ad una legge ma è Lui che definisce i corretti principi. Egli è giusto in sé stesso.

Però è importante evidenziare che quando diciamo che Dio è giusto, esprimiamo il fatto che Egli fa ciò che è giusto, che agisce in coerenza con la Sua natura e che tutto ciò che fa è senza parzialità, riguardi o pregiudizi.

La giustizia di Dio è l’espressione naturale della Sua santità. Siccome Dio è giusto ed opera in armonia con la sua natura santa, mostrerà il suo odio nei confronti del peccato opponendosi ad esso e punendolo.

 

Alcuni principi

  • Dio “non terrà il colpevole per innocente” (Esodo 34:7)
  • Chi pecca morirà” (Ezechiele 18:4)
  • Il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23)

L’uomo ignora la giustizia di Dio e cerca di stabilirne una propria, come è dichiarato nell’epistola ai Romani “Perché ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria non si sono sottomessi alla giustizia di Dio” (Romani 10:3). Il concetto di giustizia per l’uomo è molto relativo. Basta prendere un codice giuridico per vedere di quante rettifiche e cambiamenti ha bisogno. La giustizia umana varia a seconda delle situazioni, del contesto storico, della forma di governo, della filosofia e delle correnti culturali e di pensiero.  Nuove situazioni, nuove sensibilità, nuova giustizia.

Possiamo dire che il concetto di giustizia per l’uomo è relativo.

D’altra parte la giustizia di Dio è assolutamente diversa da quella dell’uomo nel senso che essa non cambia, essa non si adatta al tempo. Viene sempre esercitata in conformità a quanto stabilito da Dio stesso. Siccome ha in Dio la Sua origine “la sua origine dura in eterno… tutti i suoi precetti sono fermi, stabili in eterno fatti con verità e rettitudine” (Salmo 111:3).

La giustizia di Dio è anche assoluta nel senso che ha una estensione senza limiti. Dio fissa delle norme assolute, perché hanno la loro origine in Sé stesso, ma la loro applicazione si estende a tutta la terra. Dio più volte, nella Parola è il giudice assoluto (Genesi 18:25; Salmo 75:7; 82:8; Ebrei 12:23).

 

  • Come può essere giusto il mortale davanti a Dio?

L’uomo in quanto peccatore non può essere giusto davanti a Dio. Tutti gli uomini “sono sottoposti al peccato, com’è scritto: “Non c’è nessun giusto neppure uno… (Romani 3:9-10)

La legge di Mosè con i suoi comandamenti, pur essendo stata data da Dio, non aveva potuto portare la salvezza all’uomo, perché nessun uomo è mai riuscito ad adempierla. L’uomo nel suo stato di peccato non può fare la volontà di Dio, per cui “dalle opere della legge nessuno sarà giustificato”.  L’uomo sulla base delle opere non può essere giustificato.

  • La manifestazione della giustizia di Dio

L’uomo può essere giustificato davanti a Dio per grazia sulla base della fede. Fede in che cosa? La fede nel Dio che giustifica l’empio!

In particolare questo fatto è rivelato nel messaggio dell’evangelo:

“Infatti non mi vergogno del Vangelo, perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: il giusto per fede vivrà” (Romani 1:16-17). L’espressione “è rivelata da fede a fede”, può essere resa con “è rivelata sul principio della fede, per la fede”. Il principio è diverso, non è più quello basato sulle opere, ma quello della fede. Non più “fai questo e vivrai”, ma “credi e sarai salvato”.

Esaminiamo qualche dettaglio:

  • Romani 3:21-25

Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono – infatti non c’è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù”

Questo paragrafo evidenzia delle verità fondamentali

  1. Questa giustizia non viene da noi. Non si può realizzare con il nostro impegno, né con la nostra buona volontà ad adeguarci ai comandamenti di Dio. È “indipendente dalla legge”.

Dio aveva dato a Israele una legge che non aveva la funzione di giustificare l’uomo, ma:

  1. a) rivelare le perfezioni e le esigenze di Dio;
  2. b) mostrare l’incapacità dell’uomo di fare il bene nel suo stato di peccato;
  3. c) spingere l’uomo a ricercare la giustizia.
  4. Questa giustizia si ottiene per la fede in Gesù Cristo per tutti coloro che credono.
  5. Questa giustizia è offerta a tutti gli uomini senza distinzioni. Grazie all’opera di Cristo Dio è favorevole verso tutti gli uomini, il perdono e la grazia sono offerti a tutti, ma solo quelli che credono si appropriano per la fede delle conseguenze eterne e benedette della grazia di Dio.
  6. Questa giustizia è offerta gratuitamente nel senso che l’uomo non deve fare nulla se non credere.
  7. Il prezzo del riscatto è stato pagato dal Signore Gesù alla croce con il dono di Sé stesso. È stato necessario un sacrificio!
  8. Dio ha agito secondo un piano prestabilito. Cristo è l’agnello senza difetto né macchia “già designato prima della creazione del mondo” (1 Pietro 1:20), l’unico mezzo di salvezza in grado di soddisfare le esigenze di Dio.
  9. Dio è stato paziente. Dio poteva perdonare nel passato coloro che avevano fede, perché aveva in vista la croce di Cristo.

Come si è manifestata la giustizia di Dio nell’opera di Cristo?

  • Dio ha giudicato sul Suo Figlio i nostri peccati, di cui Egli stesso si è caricato evidenziando che il Dio santo e giusto non può tollerare il peccato, ma deve giudicarlo
  • Nel giustificare chi ha fede in Cristo in quanto il debito del peccato è stato da Lui pagato al prezzo della propria vita.

 

  • Riassumendo

Quando Dio ci giustifica agisce in armonia con la sua propria natura. Egli è santo e deve condannare il peccato. Le sante esigenze di Dio hanno ricevuto una perfetta risposta per mezzo dell’opera del Signore Gesù alla croce. Dio è stato glorificato in ciò che Egli è, nella Sua essenza per mezzo della morte del Signore Gesù. È per questo che chi crede personalmente in questa opera di redenzione è giustificato davanti a Dio.

Guardando a Cristo possiamo dire che Dio compie un atto di giustizia giustificando colui che crede. Abbiamo la giustizia giustificante cioè la giustizia di Dio che giustifica il credente grazie alla redenzione. La giustizia di Dio contro i nostri peccati ha colpito Cristo. Cristo ha soddisfatto pienamente questa giustizia e glorificato Dio nella sua morte. In questo modo si realizza che la stessa giustizia di Dio diviene una giustizia verso Cristo o giustificando il credente e in conseguenza una giustizia verso colui che ha fede in Gesù.

  • Un passo in più.

Come possiamo essere certi che Dio è stato pienamente glorificato dal sacrificio di Cristo? Perché Dio lo ha risuscitato dai morti!

La fede è messa in conto come giustizia “per noi che crediamo in Colui che ha risuscitato Gesù, nostro Signore, il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione” (Romani 4:25). “Se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati” (1 Corinzi 15: 16). Dopo avere portato le nostre colpe ed essere entrato nella morte Cristo è risorto e questo ci dona la perfetta certezza della nostra giustificazione davanti a Dio. Non solo “non colpevoli”, ma “DICHIARATI GIUSTI”!

  • Quali sono le conseguenze benedette di questo fatto?

Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio” (Romani 5:1-3). A Lui sia la gloria!

  • La giustizia divina nel giudizio dell’uomo che non si ravvede.
  • Un monito molto serio

L’uomo nel suo stato di peccato è sotto il giudizio di Dio. Dio offre la salvezza. Bisogna credere.

In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24)

Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.  Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie” (Giovanni 3.18/19).

È un fatto molto solenne da ricordare: Colui che si offre oggi come Salvatore sarà colui che giudicherà tutti coloro che non hanno creduto.

Dio nella Sua Parola attesta chiaramente che sarà il Signore Gesù, il Figlio dell’uomo, Colui che un giorno siederà come solo e unico Giudice!

Inoltre

  • Il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio…e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il figlio dell’uomo” (Giovanni 5:22, 27);
  • Ti scongiuro, davanti a Dio e a Cristo Gesù che deve giudicare i vivi e i morti …” (2Timoteo 4:1);
  • Ne renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti” (1Pietro 4:5);
  • E ci ha comandato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi e dei morti” (Atti 10:42).

 

Il luogo dove avverrà questo giudizio è Gran Trono Bianco. Davanti a questo Trono compariranno tutti gli increduli. In quel giorno non resterà niente a cui aggrapparsi, tutto ciò che è terreno, il cielo e la terra, fuggiranno per lasciare spazio alla sola responsabilità che l’uomo avrà. Colui che avrà rifiutato di credere non avrà un secondo appello, non riceverà grazia in quel giorno, non potrà aprire bocca davanti all’inescusabilità della propria colpa e alla grandezza di questa.

I morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere” (Apocalisse 20:12).

 

La giustizia manifestata nella vita del credente.

Poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità” (Efesini5:9);

Figliuoli nessuno vi seduca. Chi pratica la giustizia è giusto, com’egli è giusto” (1 Giovanni 3:7);

Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose, e ricerca la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la costanza e la mansuetudine” (1 Timoteo 6:11);

Fuggi le passioni giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l’amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro” (2 Timoteo 2:22).

 

La giustizia pratica

Quanto alla nostra posizione in Cristo siamo stati dichiarati giusti. Siamo stati fatti giustizia di Dio in Lui.

Anche per questa caratteristica c’è un aspetto pratico. Parliamo di giustizia pratica.

La giustizia pratica è adottare un comportamento giusto nelle circostanze e nelle relazioni nelle quali Dio ci pone. La giustizia pratica è realizzata quando la nostra condotta, quello che noi facciamo o non facciamo, le nostre parole o i nostri silenzi davanti a Dio o ai nostri simili, sono in accordo con la nostra posizione di cristiani.

Una vita di giustizia pratica vuol dire, per noi, una vita in accordo con Dio.

 

La misura di Dio

La misura che determina quello che è giusto davanti a Dio, cioè che è in accordo con Lui, non corrisponde a quello che noi riteniamo giusto, tanto meno a quello che il mondo intorno a noi dichiara essere “giusto”. L’asticella dei valori degli uomini può modificarsi velocemente e non corrisponde alla giustizia di Dio. Il punto di riferimento non può essere che la Parola di Dio stessa: la regola di condotta, divina e immutabile, per la nostra vita pratica.

Nell’epistola ai Romani ci viene ricordato: “non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d’iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio” (Romani 6:13). Per membra qui si intende le nostre mani, i nostri piedi, i nostri occhi, la nostra bocca ecc. ovvero quello che facciamo, dove andiamo, cosa guardiamo, cosa diciamo, cosa pensiamo tutto deve essere in armonia con la natura ed il modo di agire di Dio.

Noi ci rendiamo certamente conto quanto siamo lontani dal rispondere a questa misura divina. Che fare? Dobbiamo rassegnarci? No. Dio ci incoraggia. Il profeta Isaia dice: “Tu vai incontro a chi gode nel praticare la giustizia, a chi, camminando nelle tue vie, si ricorda di te” (Isaia 64:5). Dio vuole aiutarci in questo campo se ci vede sinceri.

Abbiamo già detto che nessuno sarà giustificato davanti a Dio sulla base delle proprie opere. Nessuno entrerà nel cielo per i propri meriti. Inoltre abbiamo affermato che nessuno dei credenti verrà in giudizio. Non dobbiamo dimenticare però che anche per i credenti vi sarà un tribunale, che non sarà un luogo di giudizio, ma di manifestazione, di ricompensa. “Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male” (2 Corinzi 5:10).

Dio giudicherà, in quel giorno, le opere dei credenti e le motivazioni dei loro cuori. I peccati non verranno presi in considerazione perché sono già stati perdonati. “In male” sono le occasioni in cui non abbiamo compiuto quello che Dio desiderava, le occasioni perse ecc. ma non ci sarà nessuna vergogna né condanna ma solo l’adorazione nel constatare quante volte la Sua grazia ci ha soccorso.

Tutto ciò che è stato fatto per la gloria del Signore, sotto la guida del Suo Spirito avrà il suo premio, il resto sarà privo di valore. “Se l’opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; se l’opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco” (2 Corinzi 3:14).

 

Uno sguardo al presente e al futuro

In questo mondo oggi vi è giustizia?

Guardando il mondo che ci circonda possiamo dire che la giustizia non trionfa, le regole poste dall’uomo vengono infrante, talvolta i colpevoli non vengono puniti, si vedono molte ingiustizie.

Questa è una conseguenza del fatto che l’uomo vive nel peccato, in opposizione a Dio e molti di coloro che sono in autorità e hanno il compito di fare rispettare la giustizia non temono Dio.

Gli increduli talvolta si chiedono la motivazione per cui Dio non fa qualcosa, perché non interviene in giudizio. Questi interrogativi sono stati la parte di alcuni uomini di fede che in un momento della loro vita hanno interrogato Dio sulla giustizia.

  • “Fino a quando griderò, o SIGNORE, senza che tu mi dia ascolto? Io grido a te: «Violenza!» e tu non salvi. Perché mi fai vedere l’iniquità e tolleri lo spettacolo della perversità? Mi stanno davanti rapina e violenza; ci sono liti, e nasce la discordia. Perciò la legge è senza forza, il diritto non si fa strada; perché l’empio raggira il giusto e il diritto ne esce pervertito” (Abacuc 1:2-4).
  • “…quasi inciamparono i miei piedi; poco mancò che i miei passi non scivolassero. Poiché invidiavo i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi. Poiché per loro non vi sono dolori, il loro corpo è sano e ben nutrito. Non sono tribolati come gli altri mortali, né sono colpiti come gli altri uomini” (Salmo 73:2-5).
  • Eliu ha detto a Giobbe: “Non anelare a quella notte che porta via i popoli dal loro luogo” (Giobbe 36:20).

Questi credenti si sono scontrati nel corso della loro vita con il fatto che il giudizio sull’empio non cade in modo immediato, anzi questo, prospera nella sua vita sulla terra: “Siccome la sentenza contro un’azione cattiva non si esegue prontamente, il cuore dei figli degli uomini è pieno della voglia di fare il male” (Ecclesiaste 8:11).

Abacuc, Asaf e Giobbe hanno fatto una rimostranza a Dio e hanno rischiato di abbattersi e avvilirsi per ciò che vedevano in questo mondo (Salmi 73:2-3). Dio però ha fatto loro comprendere la giusta visione delle cose.

  1. Ho voluto riflettere per comprendere questo, ma la cosa mi è parsa molto ardua, finché non sono entrato nel santuario di Dio, e non ho considerato la fine di costoro” (Salmo 73:16-17);
  2. Ma il SIGNORE è nel suo tempio santo; tutta la terra faccia silenzio in sua presenza!” (Abacuc 3:20).
  3. Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l’occhio mio ti ha veduto” (Giobbe 42:5).

 

Vi è un momento fissato da Dio per il giudizio di questo mondo. Il mondo un giorno sarà giudicato. Il libro dell’Apocalisse ci rivela che in tempi futuri vi saranno dei giudizi terribili.
Anche attraverso questi atti Dio manifesterà la Sua giustizia
Udii l’angelo delle acque che diceva: “Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver così giudicato… E udii dall’altare una voce che diceva: “Sì, o Signore, Dio onnipotente, veritieri e giusti sono i tuoi giudizi” (Apocalisse 16:7).
Dopo questo periodo vi sarà la manifestazione in gloria del Signore Gesù ed un regno di mille anni, di cui Egli stesso sarà re. La prima lettera ai Corinzi (15:25) ci ricorda “Bisogna che Egli regni
Durante questo periodo la giustizia regnerà sulla terra “Ecco, un re regnerà secondo giustizia…L’opera della giustizia sarà la pace e l’azione della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre” (Isaia 32:1, 16-17).
In questo periodo la giustizia sarà imposta e, l’esercizio del giudizio sarà immediato perché la giustizia regna.
Successivamente a questo periodo il Signore Gesù, consegnerà il regno nelle mani del Padre, sarà il momento in cui Dio sarà tutto in tutti, vi saranno nuovi cieli e nuova terra dove la giustizia abita (2 Pietro 3:13).

Attendiamo questo momento!