La Parola o l’immagine – Generazione Futura

Tratto da Le Seigneur est proche
di Benjamin Durst
“Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”(Giovanni 1:1)

Dio ha dato la parola all’uomo come mezzo privilegiato della comunicazione.
All’inizio dell’Evangelo di Giovanni, Cristo è presentato come “la Parola”. Essa “è diventata carne” (1:14): essa si è incarnata prendendo forma di uomo. Questa Parola rivela Dio agli uomini.
Finché qualcuno non parla o scrive è pressoché impossibile sapere ciò che egli pensa e il suo aspetto esteriore non dice molto su chi è veramente. Anche se ci è detto che Cristo è “l’ immagine del Dio invisibile” (Colossesi 1:15), la rivelazione di Dio in Cristo non era legata alla sua apparenza
esteriore. Non era la forma del suo viso o il colore dei suoi capelli che rivelavano Dio.
“Dio è spirito” (Giovanni 4:24); Egli resta invisibile così come lo era prima della venuta del Signore sulla terra (1 Timoteo 1:17; 6:16). Quando il Signore dice al suo discepolo Filippo: “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Giovanni 14:9), non si tratta di una vista accessibile all’occhio naturale; è la vista della fede, per mezzo “degli occhi del vostro cuore” (Efesini 1:18).
Oggi Satana persegue una azione ad ampio raggio e attraverso la profusione di immagini e di schermi, scredita la parola orale e scritta. Molti osservano amaramente che i giovani leggono sempre di meno. Li troviamo più facilmente assorbiti dal loro smartphone piuttosto che immersi
nella lettura di un libro. L’incremento di schermi di tivù, computer, telefoni, tablet, consolle… privilegia le immagini accattivanti e facili da guardare e per contrasto rende gli altri mezzi di comunicazione (audio, e soprattutto scritti) più difficili da utilizzare. Questo rappresenta un reale
pericolo per la fede. Essa si attacca giustamente a “realtà che non si vedono”. Il Signore diceva a Toma: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Giovanni 20:29). Paolo dirà ai Romani: “La fede viene da ciò che si ascolta [e non da ciò che si vede] e ciò che si ascolta viene dalla Parola
di Cristo”(10:17).
“Dio il Signore ordinò all’uomo: Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai”(Genesi 2:16-17).
“La donna osservò che l’albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere, e che l’albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei e egli ne mangiò”(Genesi 3:6).
L’esempio del primo peccato che ci viene riportato dalla Parola di Dio oppone la vista a ciò che Dio aveva detto. Eva aveva udito il divieto espresso da parte di Dio, ma è attirata da ciò che vede.
Allora dimentica completamente la parola di Dio. Ciò che ha visto la trascina alla disubbidienza; la vista ha messo da parte la Parola di Dio. Questa prima disubbidienza è una lezione importante se la rapportiamo con i nostri schermi e la tecnologia attuale che privilegia ciò che si vede a scapito di ciò che si ascolta. È interessante notare che la parola schermo ha due significati praticamente opposti. Uno schermo mostra e questa è la funzione di tutti i nostri schermi. Allo stesso tempo uno schermo nasconde. In effetti quando una cosa fa da schermo, essa impedisce di vedere
qualcos’altro. Sarebbe questo il ruolo funesto degli schermi che invadono la nostra quotidianità?
Mostrandoci delle immagini a profusione, non finiscono per nasconderci delle realtà essenziali?
Si parla dell’era della comunicazione; essa in effetti è planetaria. Ma di quale comunicazione si tratta? Non è spesso una comunicazione virtuale ben lontana da una vera relazione reale, diretta e autentica? Per noi credenti non si tratta di rifiutare questa tecnologia moderna che ormai fa parte della vita di tutti. Ma non abbiamo materiale sul quale riflettere al fine di gestire al meglio questa rivoluzione informatica? Pensiamo in particolare ai ragazzi e ai loro genitori. Che questa diffusione di schermi e di immagini non impedisca, per esempio, la lettura individuale e di famiglia! Si dirà che un bel disegno vale più di una lunga spiegazione. Però in ambito spirituale nessuna immagine può sostituire la lettura della Parola di Dio e nessuna comunicazione virtuale si può sostituire a delle vere relazioni fraterne tra i credenti. Che il Signore ci aiuti a discernere le manovre del nemico poiché “non ignoriamo le sue macchinazioni”(2 Corinzi 2:11).