L’arco nella nuvola – incoraggiamento per il nuovo anno

di Francesco Pancani

“Dio disse: << Ecco il segno del patto che io faccio tra me e voi e tutti gli esseri viventi che sono con voi, per tutte le generazioni future. Io pongo il mio arco nella nuvola e servirà di segno del patto fra me e la terra. Avverrà che quando avrò raccolto delle nuvole al di sopra della terra, l’arco apparirà nelle nuvole; io mi ricorderò del mio patto fra me e voi e ogni essere vivente di ogni specie, e le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere ogni essere vivente. L’arco dunque sarà nelle nuvole e io lo guarderò per ricordarmi del patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente, di qualunque specie che è sulla terra>>.” Genesi 9:12-16

L’arcobaleno compare per la prima volta nella Scrittura in questo passo di Genesi 9. Ci troviamo al tempo di Noè. Dio avendo visto la malvagità dell’uomo (Genesi 6:5), decise di giudicare l’umanità tramite il diluvio. Noè e la sua famiglia trovarono rifugio nell’arca che Dio gli aveva detto di costruire. Quando al termine del diluvio Noè uscì dall’arca, Dio gli parlò e fece un patto con “ogni essere vivente”, stabilendo l’arcobaleno come simbolo di questo.
L’arcobaleno compare quindi per assicurare la fedeltà immutabile di Dio e delle Sue promesse.
Tre uomini nella Scrittura hanno visto il segno dell’arco nella nuvola. Tutto questo appare particolarmente significativo.
Il primo è Noè. Egli vide l’arcobaleno dopo che il giudizio di Dio fu passato sulla terra tramite il diluvio.
Il secondo è Ezechiele, un sacerdote chiamato a diventare profeta mentre si trovava tra i deportati del popolo giudeo sulle rive del fiume Chebar, diretto a Babilonia. Nella visione che ebbe da parte di Dio vide la gloria dell’Eterno e attorno al Suo trono  un arcobaleno completo (Ezechiele 1:28).
Infine, anche l’apostolo Giovanni vide un arcobaleno completo (Apocalisse 4:3) mentre rapito dallo Spirito stava avendo una visione del trono di Dio, prima che iniziassero le visioni riguardanti il giudizio futuro di questo mondo.[1]

Noè ha visto l’arcobaleno dopo aver passato un periodo di prova molto intenso. Ezechiele durante il periodo di prova che stava affrontando a causa dell’infedeltà del popolo di Israele. Giovanni prima di   avere le visioni che riguardano “l’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero” (Apocalisse 3:10)
Come questi tre uomini di fede così anche noi viviamo delle vite dove le difficoltà sono all’ordine del giorno. Molti passano, sono passati o passeranno per prove, quelle che nel libro di Giobbe sono chiamate “tempeste” (Giobbe 9:17; 30:22; 38:1; 40:6). Quando attraversiamo circostanze penose ricordiamoci che se Dio “fa soffiare la tempesta” (Salmo 107:25) ha anche la potenza di “ridurla al silenzio” e calmarla (Salmo 107:29). Dio non ha promesso che non passeremo mai per delle difficoltà, ma ha promesso che le acque non ci sommergeranno e il fuoco non ci consumerà (Isaia 43:2).
Quando siamo nella tempesta guardiamo sempre “all’arcobaleno”, ovvero, alle stabili promesse di Dio!
“Guardiamo” l’arcobaleno prima, durante e dopo le difficoltà, sapendo che Dio ci sosterrà e guiderà attraverso ognuna di esse.
C’è sempre un arcobaleno nelle nuvole. Spesso siamo troppo concentrati sulle nuvole per vederlo. Noi guardiamo alle nuvole; Dio guarda all’arcobaleno (“io lo guarderò” Genesi 9:16). Dio non ha bisogno di “guardare all’arcobaleno” per ricordarsi del suo patto, è solo un modo per assicurarci che non dobbiamo temere. Quando guardiamo all’arcobaleno, sappiamo che Dio sta facendo lo stesso, e così diventa un ponte che ci collega con Lui: ci ricordiamo delle Sue promesse, abbiamo fiducia in Lui e dunque viviamo in comunione con Lui. I nostri sguardi si rivolgono a Dio, alle Sue promesse è questa la via per conoscere i Suoi pensieri per la nostra vita.
Se guardiamo in basso, se cerchiamo delle risorse in noi stessi e soluzioni nelle cose di questo mondo, non riusciremo a vedere l’arcobaleno. Lo distingueremo solo guardando in alto con gli occhi della fede. Le nuvole potranno essere oscure e cupe, le prove grandi, ma se riusciamo a scorgere l’arcobaleno esso ci parlerà di ciò che Dio è per noi e ciò che noi siamo per Lui.
Meditando su questo argomento mi sono imbattuto in una caratteristica particolare dell’arcobaleno. Se visto dall’alto esso è un cerchio completo, mentre dal nostro punto di vista terreno noi ne possiamo vedere solo metà.
La portata delle promesse di Dio è molto più grande di quello che pensiamo.
“Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto.” (1 Corinzi 13:12)

Su questa terra, difficilmente riusciremo a comprendere la portata del piano di Dio e delle Sue promesse ma, un giorno, nel cielo, avremo una conoscenza più profonda del piano di Dio.

Cari fratelli e sorelle, rimaniamo saldi sulle promesse di Dio, come  fece Abraamo di cui scritto: “Davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità, ma fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli ha promesso, è anche in grado di compierlo.” Romani 4:20-21 – Egli non aveva una rivelazione completa dei pensieri di Dio, diremmo che non aveva  una Bibbia da leggere, ma aveva le promesse di Dio. Questo patriarca pur vivendo in circostanze sfavorevoli circondato da popolazioni pagane, ha creduto in Dio. Non ha chiuso gli occhi e non si è fermato davanti a ciò che era impossibile per un uomo. La sua fede gli ha permesso di guardare a Dio. Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio. Non ha dubitato delle promesse di Dio ed è stato fortificato nella fede. Anche noi possiamo sperimentare questa fede che rende forti. Abbiamo, diversamente da Abramo, la Bibbia completa da leggere e sappiamo che la fede “viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Romani 10:17). Attingiamo da questa grande e unica risorsa che ci è data e otterremo la certezza che Dio ha il potere di compiere ciò che ci ha promesso.
Un nuovo anno si apre davanti a noi. Forse alcuni sono passati per grandi difficoltà nell’anno appena trascorso, forse queste prove durano tutt’ora. Non sappiamo cosa ci aspetta ma sappiamo di poter contare sulla fedeltà di Dio e sulle Sue promesse.

Ecco alcune delle promesse di Dio che possono accompagnarci in questo nuovo anno:

“Io non ti lascerò e non ti abbandonerò”. Lettera agli Ebrei 13:5

“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”. Lettera ai Filippesi 4:6-7

“Chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa”. Luca 11:10

“Io ti istruirò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te”. Salmo32:8

“Il SIGNORE ti proteggerà, quando esci e quando entri, ora e sempre”. Salmo121:8

“Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine dell’età presente”. Evangelo di Matteo 28:20

“Io (Gesù) sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà”. Evangelo di Giovanni 11:25

“Io vengo presto…”. Apocalisse 3:11

 “Fedele è Colui che ha fatto le promesse”. Lettera agli Ebrei 10:23

[1] Anche in Apocalisse 10:1 Giovanni vede attorno al capo dell’angelo potente che scende dal cielo un arcobaleno.