(Matteo 6:13, Luca 11:4)
John Nelson Darby – Il Messaggero Cristiano, 1944
Ci si può chiedere perché Dio ci indurrebbe in
tentazione. Occorre talvolta ch’Egli ci faccia passare per una
certa disciplina affinché impariamo a conoscere la nostra
debolezza. Pietro aveva bisogno d’essere passato al crivello,
altrimenti Gesù avrebbe potuto pregare per lui affinché
fosse preservato da questa caduta; ma Gesù non lo domanda.
L’anima desidererebbe sempre non passare per questo crivello.
Cristo stesso, benché la tentazione fosse tutt’altra cosa
per Lui, desiderò esserne liberato allorché dovette
portare il peccato. Paolo pregò perché la spina fosse
tolta; egli non fu elevato in un quarto cielo, ciò che avrebbe
aggravato il suo stato, ma gli fu dato una «spina nella
carne», qualcosa che lo rendeva spregevole quando egli predicava,
affinché non si innalzasse e fosse guardato dall’orgoglio;
altrimenti qualcuno avrebbe potuto dirgli: «Tu devi essere
migliore di tutti gli altri poiché sei stato elevato al terzo
cielo». La grazia prendeva in tal modo cura di lui. Tuttavia
l’anima desidera una cosa buona quando chiede di non essere
esposta alla tentazione, ma di essere liberata dal male.
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