Come e perché siamo tentati

di Grant W. Steidl

Articolo tratto dal mensile IL MESSAGGERO CRISTIANO del 06-2005

Tentazione: la sola parola ha un suono funesto. Definita come “ciò che incita una persona a commettere azioni poco sagge o immorali, specialmente con la promessa di una ricompensa”, la tentazione ha una qualità allettante particolarmente perversa e difficile da trattare. Mi riferisco al suo modo ambiguo di ripugnarci nel momento stesso in cui ci attrae, di disgustarci da una parte mentre, dall’altra, ci promette dei “frutti proibiti”. La mercanzia offerta dalla tentazione appare attraente, ma istintivamente sappiamo che il prezzo da pagare è molto caro. Un’ora di piacere può rovinare un matrimonio e la testimonianza di una vita, l’attaccamento al denaro può portare a investimenti azzardati e alla miseria; ciò nonostante troviamo difficile fuggire la tentazione senza nemmeno dare un’occhiata a ciò che perdiamo.

La Parola di Dio parla molto della tentazione, e noi dobbiamo capire ciò che essa dice e afferrare le nostre risorse in Cristo, se vogliamo resistervi. Altrimenti, ci troveremo a dibatterci fra le onde dell’immoralità, della colpa, dell’inutilità e infine della disperazione. Inoltre, dobbiamo essere coscienti che la battaglia contro la tentazione non la si vince una volta per sempre, ma dura tutta la vita. Solo quando saremo in cielo col Signore la lotta sarà terminata. Nel frattempo, dobbiamo affrontare molte tentazioni. Consideriamone alcune che ci sono presentate nella Parola di Dio.

Tentazioni da parte del diavolo

L’incontro del nostro Signore con Satana nel deserto, ci fa intuire i motivi e i metodi della tentazione satanica:

  1. Satana attacca nel punto debole. Satana sapeva che il Signore non mangiava da quaranta giorni, perciò lo sfida ad usare la sua potenza divina per procurarsi del pane. Questo ci fa capire che egli agisce in modo sottile e sa dove attaccarci. Se la preghiera e la lettura della Bibbia mi pesano, mi metterà a portata di mano l’ultimo numero del mio settimanale preferito proprio mentre sto per iniziare a leggere la Parola o a pregare. Se sono una persona che critica facilmente, farà in modo da tenermi ben informato sulle mancanze degli altri. Se sono un tipo tollerante, mi proporrà numerosi motivi per esporre le mie convinzioni sotto la maschera della bontà e della generosità. Non ci sorprendiamo che la Bibbia ci avverta di non fare posto al diavolo! (Efesini 4:27).
  2. Satana fa delle offerte affascinanti. Offrendo al Signore tutti i regni del mondo, gli offrì la gloria senza la sofferenza. Perché andare a soffrire alla croce ubbidendo alla volontà di Dio Padre quando c’è una scorciatoia per dominare sulla terra? E a noi Satana dice: “Non essere un cristiano fanatico. L’abnegazione e il discepolato sono per chi non è riuscito a realizzarsi nella vita. Soffrire per Cristo non ha senso!”. Tuttavia, quando Satana ci fa delle offerte allettanti, non ci mostra mai le… clausole allegate. Solo dopo aver “firmato il contratto” cominciamo a capire le sue dure condizioni. Gesù conosceva perfettamente le condizioni, e poiché Egli non agì mai indipendentemente dalla volontà del Padre si rifiutò di “firmare”.
  3. Satana desidera essere adorato. Arriviamo al punto più basso della tentazione satanica. Sotto il luccichio e il fascino dei suoi adescamenti, egli cerca degli adoratori. Egli desidera ardentemente ciò che appartiene solo a Dio. Alla fine, tutte le sue tentazioni conducono al suo scopo supremo – essere adorato dagli uomini. Benché come cristiani non ci sottometteremmo mai volontariamente a questa tentazione, dobbiamo essere consapevoli del piano di Satana se vogliamo evitare di contribuirvi. Dobbiamo renderci conto che sette e false religioni non sono altro che la sua “organizzazione frontale” per distogliere le persone dal Dio vivente e vero fino al momento in cui tutte le sue forze saranno riunite per proclamare apertamente la sua “supremazia”. Nel mondo ci sono già delle potenti forze che lavorano febbrilmente in vista di quel tragico momento.
  4. Satana vuole che gli uomini tentino Dio. Egli favorisce ogni ragionamento o attività per far sì che gli uomini mettano Dio alla prova. Qual era lo scopo di Satana nell’incitare il Signore a gettarsi dal pinnacolo del tempio? Egli voleva istigarlo a fare un pubblico spettacolo di Sé, e così a distoglierlo dalla sua posizione di dipendenza e ubbidienza. Ringraziato sia Dio che il nostro Signore era sulla terra per glorificare suo Padre e non per compiere atti audaci che avrebbero attirato l’attenzione su di sé. Il rifiuto di usare la sua potenza divina per il proprio vantaggio o per la propria gloria fu una caratteristica della sua vita, e per noi è un aspetto glorioso della sua perfetta umanità. Possiamo imitare il nostro Signore rifiutando questa particolare tentazione permettendo a Dio di formarci secondo i suoi pensieri piuttosto che cercare di “usare Dio” per favorire noi stessi.
  5. Satana sa citare la Scrittura, ma non la usa mai nel modo in cui Dio vuole. Distorce il contesto e lo usa per raggirare le persone che hanno poca conoscenza e poco desiderio di glorificare Dio. Ci troviamo di fronte a questo aspetto della tentazione satanica ogni volta che la Scrittura è usata in modo scorretto per favorire qualcosa che non sia la gloria di Dio. A volte dei cristiani in buona fede hanno fiducia di chiunque si presenti con la Bibbia, oppure approvano qualsiasi programma religioso trasmesso alla televisione, magari sotto forma di spettacolo, anche se contiene errori e svaluta la persona del Signore. La Scrittura ci esorta a non credere “a ogni spirito”, ma dice: “Provate gli spiriti per sapere se sono da Dio” (1 Giov. 4:1). Non è sufficiente che le Scritture siano insegnate, bisogna che siano insegnate in conformità ai pensieri di Dio. Il nostro Signore rispose ad ogni tentazione da parte di Satana citando la Scrittura nel modo giusto; anche noi dobbiamo affrontare la tentazione allo stesso modo, permettendole di riempire e modellare la nostra vita e di aiutarci a discernere ogni suggerimento malvagio.

Tentazione dall’interno

A volte incolpiamo erroneamente Satana per errori commessi da noi. Diciamo: “Il diavolo mi ha fatto fare questo”, quando in realtà egli non può costringerci a fare nulla. Non dobbiamo nemmeno dire che Dio ci ha tentati a fare il male. Può provarci, come fece con Abraamo, e permettere nella nostra vita delle difficoltà che contribuiranno alla nostra crescita spirituale; ma Dio non tenta nessuno.

Spesso la tentazione nasce dall’interno, provocata da desideri cattivi che sorgono nel nostro cuore. Giacomo spiega così: “Ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce: poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte” (1:14-15).

In che modo trattare queste tentazioni interne? Prima di tutto dobbiamo riconoscere che la “concupiscenza” di cui parla Giacomo significa “desideri peccaminosi”. Essi provengono dalla “carne” che è dentro di noi e che si oppone sempre a Dio. “Ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio” (Rom. 8:7).

Per illustrarla, l’apostolo Paolo parla della tentazione delle ricchezze. Se io desidero il denaro, mi sottometto a questa tentazione. Se do al denaro la priorità e l’importanza che spettano a Dio, pecco.

Poiché abbiamo un Dio di grazia che si compiace nel dare, se siamo sinceri davanti a Lui, dobbiamo riconoscere che spesso Egli ci dà molto più del cibo e del vestiario di cui necessitiamo.  Per questo possiamo giustamente ringraziarlo e disporre di ciò che ci dà con discernimento. “Ai ricchi in questo mondo ordina di non essere d’animo orgoglioso, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo” (1 Timoteo 6:17). Ma se desideriamo la ricchezza, essa prende il posto di Dio e noi cadiamo in tentazioni, lacci, e altre concupiscenze associate che ci allontaneranno sempre più da Lui: “Infatti l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali, e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori” (1 Tim. 6:10). Dobbiamo renderci conto che i desideri carnali conducono al peccato e il peccato alla morte. Questo non significa che un cristiano può perdere la salvezza, ma può perdere molto in termini di comunione con Dio, di fruttuosità per Lui, e della gioia che procura una vita dedicata a Lui.

La Parola di Dio ci suggerisce un buon antidoto contro il pericoloso processo della tentazione: concupiscenza – peccato – morte. Si trova in Galati 5:16, “Camminate secondo lo spirito e non adempirete affatto i desideri della carne”. Se permettiamo allo Spirito Santo che abita in noi di dirigere la nostra vita e di riempirla del suo frutto, cammineremo secondo i desideri di Dio e non dei nostri. Come tutti coloro che appartengono a Cristo, noi abbiamo “crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri” (Galati 5:24); e dimostriamo in modo pratico questa verità ogni volta che rispondiamo alla tentazione con un chiaro “NO”.

Tentazioni provenienti dalle persone

Durante la Sua vita terrena il nostro amato Signore fu tentato anche dalle persone. I Farisei lo tentarono chiedendogli un segno dal cielo (Matteo 16:1), domandandogli spiegazioni sul divorzio (Matteo 19:3) o sul pagamento del tributo a Cesare (Matteo 22:16-18), e volendo sapere quale fosse “nella legge, il gran comandamento” (Matteo 22:36). In ogni caso, il Signore rispose con il perfetto equilibrio di grazia e verità che lo avevano sempre contraddistinto. Interessato ai bisogni profondi del cuore delle persone, e ben conoscendo le motivazioni che le spingevano ad avvicinarsi a Lui, spesso rispose di più alle intenzioni del cuore di chi poneva la domanda che alla domanda stessa.

Anche noi ci troviamo ad affrontare tentazioni che provengono da altre persone. Un trasfertista può essere tentato dai suoi colleghi a maggiorare con imbroglio la nota delle spese; un giovane studente può essere spinto a fumare droghe leggere, un servitore del Signore a tempo pieno può essere incitato da un altro credente, magari anche in buona fede, ad accettare un buon lavoro e ridurre così l’impegno per il Signore.

Veramente le tentazioni arrivano sotto ogni forma e da ogni direzione! Talvolta è difficile riconoscere l’origine di una particolare tentazione. Viene da parte di Satana, dal mio interno o da altre persone? Non sempre possiamo essere in grado di determinarlo, ma possiamo sempre appoggiarci sulla fedeltà di Dio ed affidarci al nostro Sommo Sacerdote, Gesù, Figlio di Dio, che può simpatizzare con le nostre debolezze perché è stato tentato come noi, senza peccato[1].

“Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno” (Ebrei 4:16).

[1] E’ bene precisare che il Signore è stato tentato da Satana e dagli uomini, ma mai dal proprio interno perché la sua natura era perfetta, senza peccato e pertanto non poteva esserci in Lui concupiscenza.