Le sofferenze di Cristo per i nostri peccati

di J. N. Darby

“L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate” (Marco 14:34)

Vi sono due aspetti nelle sofferenze del Signore Gesù: le sofferenze che ha sopportato da parte degli uomini durante tutto il suo ministerio e quelle che ha conosciuto da parte di Dio quando ha bevuto il calice sopportando la Sua collera contro i nostri peccati. Il peccato dell’uomo si è mostrato in tutta la sua gravità in due modi: in maniera diretta in tutto ciò che essi facevano opponendosi a Gesù e rigettandolo e, d’altra parte, nel  fatto che questo peccato stesso é gravato sul Signore quando Egli ha bevuto il calice che il Padre gli aveva dato!

Tra i lettori di questo versetto ve ne sono forse alcuni che non sono mai stati rattristati a causa dei loro peccati? Se questo fosse il caso, possiamo chiederci: vi è qualcosa che mette di più a nudo la follia e la leggerezza del cuore dell’uomo? Noi che, a causa del peccato, abbiamo reso  il calice che il Signore ha dovuto bere così amaro e terribile, arriviamo a considerare il peccato come una cosa di poco conto agli occhi di Dio! Ma è Lui, è il Signore Gesù che ne ha sondato tutto l’orrore. Se i nostri cuori, così miserevoli non percepiscono la serietà del peccato, dobbiamo ricordare che il Signore Gesù lo ha dovuto sopportare interamente quando Dio “lo ha fatto diventare peccato per noi” (2 Corinzi 5:21). Se il nostro cuore non comprende la gravità del peccato, certamente non al livello del Signore Gesù, ma almeno in una certa misura (per quanto debole possa essere), non siamo per niente entrati nel pensiero di Cristo. Vi è una grande differenza tra avere il cuore toccato da queste cose, o averne semplicemente la conoscenza. Avere la conoscenza della gravità del peccato, di ciò che il peccato è costato al Signore Gesù, senza che il cuore ne sia impegnato è ancora peggio di non sapere nulla riguardo a questo soggetto. Nessuno può sondare ciò che hanno rappresentato queste sofferenze per il Signore! Nel giardino di Getsemane la sua anima è stata “oppressa da tristezza mortale”.

Consideriamo queste cose, esaminiamo noi stessi., affinché questo possa avere un reale impatto nella nostra vita.

Tradotto e adattato da Le Seigneur est proche