di Cesare Casarotta
Da alcuni giorni il mondo è con il fiato sospeso. La guerra è tornata prepotentemente a far parlare di sé e la preoccupazione è crescente. Nei nostri paesi si mostra sdegno, si prendono le distanze. Si invoca la pace! Si teme una pericolosa escalation senza precedenti.
Quasi ci si stupisce di quanto sta avvenendo in Ucraina. Come? Un’altra guerra dopo 70 anni di pace?
Certo, è da circa 70 anni che non vi è un conflitto a livello planetario, ma cosa accade effettivamente nel mondo dal punto di vista bellico?
Africa: conflitti che coinvolgono 31 stati dove si fronteggiano 291 gruppi di milizie, terroristi e anarchici.
Medio Oriente: in 7 paesi vi sono conflitti con 266 tra milizie-guerriglieri, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti.
Asia: 16 stati sono interessati da guerre con 194 tra milizie, gruppi terroristici impegnati.
Americhe: 7 stati dove si fronteggiano 35 cartelli della droga e milizie di guerriglieri.
Europa: 9 stati nei quali vi sono conflitti. Nel nostro continente, l’Ucraina da 8 anni è flagellata dalla guerra civile.
Totale: 70 paesi coinvolti (informazioni tratte da http://www.guerrenelmondo.it).
Ogni anno questi combattimenti causano migliaia di morti. Forse non ci abbiamo mai riflettuto, perché sono situazioni lontane dalla nostra realtà, ma ora…
Altri dati sui quali riflettere. Nel 2020 la spesa globale militare stimata, corrispondeva a circa 1.981 miliardi di dollari(!): in incremento del 2,6% rispetto al 2019. Questo dato fa ancora più impressione se si pensa che nel 2020 vi è stato un calo generalizzato del PIL mondiale a causa della pandemia. Nell’ultimo decennio l’aumento delle spese legate agli armamenti è stato del 9,3%. USA, Cina, India e Russia sono i paesi che fanno registrare le maggiori spese nel settore della difesa, ma anche nei paesi UE il trend è in crescita (fonte Sipri.org – Il Sole XXIV ore).
Questi dati mostrano che chi governa il mondo, se da una lato attraverso la diplomazia ricerca la pace, dall’altro si attrezza per l’eventualità della guerra. Questo evidenzia tutta l’insicurezza e l’instabilità della realtà in cui viviamo.
In questo mondo si può sperimentare effettivamente la pace?
Esaminiamo il tema da un punto di vista spirituale.
-Il Dio rivelato nella Bibbia ci è presentato tra gli altri attributi come “il Dio della pace” (Romani 15:33).
Dobbiamo però rilevare che il pensiero predominante del mondo è quello “dello stolto”, di colui che ha detto nel suo cuore: “Non c’è Dio” (Salmo 53:1).
-Il Signore Gesù, il Figlio di Dio, tra i vari appellativi che gli sono riconosciuti, ha quello di “Principe della pace”(Isaia 9:5).
Quando è nato, gli angeli hanno cantato: “Pace in terra” (Luca 2:14).
Sappiamo bene che, alla sua venuta su questa terra, è stato respinto e l’uomo gli ha riservato una croce.
Anche oggi Cristo è rifiutato, deriso e anche nel mondo cosiddetto cristiano, i suoi insegnamenti non sono seguiti.
Qual è lo stato dell’uomo?
Il primo uomo ha peccato, si è ribellato, ha voltato le spalle a Dio.
Il peccato è entrato nel mondo e le conseguenze sono state nefaste.
Quando Dio al tempo di Noè ha giudicato il mondo di allora, è detto che: “Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo” (Genesi 6:5) e dopo il diluvio è ribadito che: “il cuore dell’uomo concepisce disegni malvagi fin dall’adolescenza” (Genesi 8:21).
L’uomo, nel suo stato di peccato, è nemico di Dio, non può essere in pace con Lui e va incontro al giudizio eterno!
La Bibbia è molto chiara al riguardo e dice che “non c’è pace per gli empi” (Isaia 48:22), quindi dobbiamo prendere coscienza del fatto che, in quanto peccatori, siamo per natura nemici di Dio e che, a prescindere dagli sforzi e dall’impegno che possiamo metterci, senza l’intervento divino non potremo mai essere in pace con Dio e di conseguenza vivere la pace. Di tutto il genere umano è scritto: “La via della pace non la conoscono” (Isaia 59:8 cit. Romani 3:17), perché fin dalla nascita “l’uomo è estraneo e nemico a causa dei suoi pensieri e delle sue opere malvagie” (Colossesi 1:21).
Come può l’uomo ottenere la pace con Dio?
Dio però, nella sua misericordia verso l’uomo peccatore, ha provveduto il rimedio. Egli ha mandato Gesù Cristo, il quale “con la sua venuta ha annunciato la pace a voi che eravate lontani e la pace a quelli che erano vicini” (Efesini 2:17), “per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace” (Luca 1:79).
Il Signore Gesù con il suo sacrificio ha portato il giudizio di Dio sul peccato alla croce. Dio può perdonare il peccatore che si ravvede, non venendo meno alla sua santità e alla sua giustizia. Alla croce di Cristo “La bontà e la verità si sono incontrate, la giustizia e la pace si sono baciate” (Salmo 85:10).
Il Suo sangue versato era l’unico prezzo che Dio poteva accettare per far riconciliare con sé l’uomo peccatore: “Il castigo per cui abbiamo pace è caduto su di Lui” (Isaia 53:6).
Allora, è fondamentale accettare il dono che Dio mette a nostra disposizione, riconoscendoci davanti a Lui dei peccatori perduti e bisognosi di essere riconciliati con Lui, per non restare senza speranza e senza pace per l’eternità: “Poiché al Padre piacque… di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di Lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce” (Colossesi 1:19-20).
Caro lettore, che oggi sei giustamente preoccupato della pace nel mondo di fronte a questo conflitto così cruento, sei altrettanto preoccupato della tua pace? Dio ti vuole parlare, desidera farti riflettere anche attraverso questi momenti che stiamo vivendo. Un giorno il Signore Gesù poco prima di morire ha pianto sulla città di Gerusalemme esclamando: “Oh se tu sapessi almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace!” (Luca 19:41). Oggi Dio attraverso il messaggio dell’evangelo, desidera farti conoscere quello che occorre per la tua pace.
Grazie al sacrificio espiatorio di Cristo, il peccatore che si ravvede può essere dichiarato giusto davanti a Dio e avere la pace con Lui. La Bibbia afferma con forza questo fatto: “Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio”(Romani 5:1).
Ti giungano queste parole come un appello “Vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio” (2 Corinzi 5:20).
La pace nel mondo un’utopia?
Nella Bibbia troviamo altri versetti sui quali fare ulteriori riflessioni:
“Trasformeranno le loro spade in vomeri d’aratro, e le loro lance in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra”(Isaia 2:4; Michea 4:3)
Qualcuno potrebbe pensare che, tenuto conto di quanto espresso fin qui, queste profezie siano una chimera. No! Sappiamo bene che in un tempo futuro Dio porterà a compimento i propri piani.
Vi sarà un momento in cui gli uomini quando crederanno di aver finalmente raggiunto lo scopo del loro lavoro, quando diranno: “Pace e sicurezza” allora – come prevede la Scrittura – “una rovina improvvisa cadrà loro addosso… e non scamperanno” (1 Tessalonicesi 5:3). Il mondo che ha rifiutato Cristo andrà incontro al giudizio di Dio. Dopo un periodo terribile di giudizi, descritti nel libro dell’Apocalisse, il Signore Gesù Cristo instaurerà il Suo regno sulla terra. Sarà in quel momento che “un re regnerà secondo giustizia… L’opera della giustizia sarà la pace e l’azione della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre” (Isaia 32:1,17).
Ciò che l’uomo non è stato capace di attuare con i propri sforzi, Dio lo realizzerà in Cristo.
Cosa fare nel nostro tempo? Ora è il tempo di pentirsi, di riconoscere le proprie colpe, di credere nel Signore Gesù, per avere la pace con Dio, di predicare l’evangelo, conservare la sua Parola, metterla in pratica, dimorare nella sua pace. Qualcuno potrà chiedersi lecitamente, come fare a sperimentare la pace quando nella vita personale vi sono difficoltà, ostacoli, oppure si attraversano situazioni drammatiche come quelle che si stanno manifestando in Ucraina? I credenti possono rivolgersi a Dio e confidare in Lui in ogni circostanza. La preghiera è un’arma potente. Paolo scrivendo ai Filippesi li esortava a questo riguardo: “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza guarderà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù” e poi ancora “le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi” (Filippesi 4:6-7,9). La pace di Dio supera ogni intelligenza; non si riesce a spiegare, perché va al di là della nostra comprensione, ma si può gustare in tutta la sua pienezza. Nelle circostanze che sono oggettivamente le più difficili il nostro essere sarà custodito da questa pace, i nostri pensieri, i nostri sentimenti. Camminare nelle vie di Dio, ci farà sperimentare la comunione con il Dio della pace. Il credente ha delle certezze! E’ in pace con Dio, può sperimentare la pace di Dio e il Dio della pace è con lui. Tutto questo aspettando il giorno in cui nella casa del Padre potrà gustare della pace perfetta!
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