Qualche pensiero sull’adorazione

di H.A. Ironside

“…Ma l’ora viene anzi è già venuta che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito; e quelli che l’adorano , bisogna che l’adorino in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori” (Giovanni 4:23-24).

L’adorazione è l’esercizio più elevato di cui il credente sia stato reso capace. Considerando questo soggetto, è importante ricordarsi che vi è una grande differenza tra ciò che è presentato nell’Antico Testamento e ciò che troviamo esposto nel Nuovo Testamento.

Nel passato Dio non si era ancora pienamente rivelato nei Suoi caratteri. La Sua saggezza e la Sua provvidenza erano manifestate nella creazione. Il Suo amore si vedeva nelle cure che aveva verso coloro che confidavano in lui. La Sua grazia era proclamata per mezzo dei profeti come qualcosa che doveva essere ancora rivelato. Non vi era dunque un accesso immediato alla presenza di Dio. Il velo (la cortina) che separava il luogo santo dal luogo santissimo – il luogo della presenza di Dio nel tabernacolo – non era stato ancora strappato. La parola di Dio rivolta a Israele era: “Non ti avvicinare qua” (Esodo 3:5) e “…adorate da lontano” (Esodo 24:1).

La venuta di Cristo ha completamente cambiato il modo in cui noi possiamo adorare Dio. La grazia e la verità sono pienamente rivelate. La cortina è stata strappata da cima a fondo: la via per entrare nel luogo santissimo è aperta. Ogni credente è invitato ad avvicinarsi per mezzo dello Spirito “con piena certezza di fede” (Ebrei 10:19-22). L’adorazione è ora basata sull’opera compiuta dal nostro Signore. Noi, per mezzo dello Spirito, entriamo nella presenza immediata del Padre, nella piena coscienza di essere i suoi figli.

L’adorazione è qualcosa di diverso rispetto alla preghiera o ad una predica edificante. È il nostro spirito che è occupato ad adorare Dio stesso, avendo il privilegio di essere alla Sua santa presenza. Non si tratta di avere soltanto della riconoscenza per le cose che egli ci dona, ma di adorarlo per ciò che Egli è nella sua essenza. L’adorazione rallegra Dio in modo particolare quando noi dimentichiamo un po’ le nostre circostanze e i nostri bisogni, per contemplare le perfezioni ineguagliabili del Dio eterno, alla luce della croce di Cristo e del sepolcro vuoto.

Tradotto e adattato da Le Seigneur est proche

L’Iddio e Padre nostro con tutto il cuore lodiamo
sul legno del Calvario l’Agnel per noi morì
col sangue suo lavati nel santuario entriamo
per la sicura via che a noi quel sangue aprì”

Dalla raccolta Cantici Spirituali
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