di Cesare Casarotta
Leggere Evangelo di Marco 14:3-9
Maria di Betania è uno dei personaggi femminili più noti e positivi che troviamo nei Vangeli.
Ci sono narrati tre episodi in cui è citata. In tutti e tre i casi la troviamo ai piedi del Signore. Per ascoltare la sua Parola (Luca 10:38-42), nella prova (Giovanni 11) e in adorazione (Marco 14:3-9). Questo fatto è veramente notevole.
Di lei ci viene riportata una sola frase, quando rivolgendosi al Signore in occasione della morte di suo fratello Lazzaro gli dice: ”Signore se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto” (Giovanni 11:32). Questo per dire: poche parole, ma fatti, comportamenti, atteggiamenti che sono per noi molto più eloquenti di tante parole.
La scena nella quale unge il corpo del Signore è in riportata in tre evangeli e si svolge a Betania in casa di Simone il lebbroso (Marco 14:3). C’è un convito e in questa occasione questa donna “presa una libbra di olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli e la casa fu ripiena del profumo dell’olio” (Giovanni 12:3).
Questo gesto desta la critica e l’irritazione di alcuni che partecipavano al convito. Considerano ciò che è stato fatto come uno spreco. Viene effettuata una valutazione materiale, economica di questo atto e si indica che il controvalore stimato poteva essere dato ai poveri. Negli evangeli la critica è attribuita a Giuda il traditore, ai presenti, ma anche ai discepoli. Questo ci fa pensare che le azioni che possiamo compiere in campo spirituale possono non essere comprese dagli altri. L’incomprensione può avvenire da chi si oppone al Signore, ma anche da coloro che fanno parte della famiglia della fede. Troppo spesso siamo condizionati dal pensiero degli altri e perdiamo di vista l’elemento più importante. Qual è il pensiero del Signore?
Che cosa pensa dunque il Signore di questo gesto di Maria? Innanzitutto Egli dice agli altri:”Perché le date noia?”. E’ interessante notare come sia Il Signore Gesù stesso a “prendere le difese” di questa donna. Lei rimane in silenzio. Noi spesso siamo portati a farci le nostre ragioni, a reagire in maniera irritata e scomposta a critiche e osservazioni. Non vediamo nulla di tutto ciò in questo episodio.
Il Signore poi aggiunge: ”Ha fatto un’azione buona verso di me!” (Marco 14:6). Mi sembra che questa frase evidenzi in maniera netta che il Signore vedeva in modo molto chiaro le motivazioni del cuore di questa donna. Questo pone davanti a noi dei grandi spunti di riflessione. Quando facciamo qualcosa in campo spirituale talvolta possiamo tendere all’autocompiacimento, all’appagamento personale, oppure ad apparire agli altri. Esaminiamoci per valutare se le azioni, il servizio che stiamo svolgendo sono portati avanti con il sentimento di fare un’azione buona verso il Signore. Se questo è il motore, avremo la serenità e la forza per sopportare eventuali critiche e l’incomprensione da parte degli altri. Amarezza, delusione e scoraggiamento ci saranno risparmiati. Chiediamoci sempre profondamente: lo sto facendo per il Signore? Se è così tutto sarà portato avanti con lo spirito giusto.
Un’altra cosa che il Signore dice di lei è: “Ha fatto ciò che poteva…” (Marco 14:8). Questa breve frase indica che questa donna ha fatto quando era nelle sue possibilità. Aveva risparmiato del denaro, aveva acquistato questo prezioso olio profumato “di gran valore”. Vorrei evidenziare alcuni aspetti che trovo interessanti in questa frase.
Lei ha fatto ciò che poteva, significa che il Signore non ci chiede delle cose impossibili, al di fuori della nostra portata.
Lei ha accumulato il denaro per comprare questo olio profumato. Il Signore ci mette nelle condizioni e ci fornisce le disponibilità per fare delle cose per lui.
Infine il Signore sa apprezzare le cose che facciamo per Lui nella giusta misura.
Un’altra cosa importante da notare riguarda il fatto che le cose le dobbiamo fare anche nei tempi giusti.
Di Maria il Signore Gesù: “ha anticipato l’unzione del mio corpo per la sepoltura” (Marco 14:8).
In altre parole Maria ha fatto qualcosa che di li a poco non sarebbe stato più possibile compiere. Dopo la morte del Signore, il primo giorno della settimana alcune donne si recarono al sepolcro con degli aromi per andare ad ungere il corpo di Gesù. Sappiamo però che il sepolcro era vuoto, il Signore Gesù era risuscitato!
Per fare le cose giuste al momento giusto occorre consacrazione, saggezza e discernimento spirituale.
Dobbiamo fare le cose che sono secondo le nostre possibilità e al momento opportuno.
Quante volte sprechiamo delle occasioni, oppure abbiamo qualcosa a cuore, ma siamo trattenuti dalle circostanze, dalla nostra indecisione e poi non abbiamo più l’occasione di fare quello che avevamo pensato.
“In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato in memoria di lei”.
Questa donna quando ha unto il corpo del Signore non l’ha fatto per essere ricordata, ma perché lo amava ed Egli ha permesso che ciò che lei ha compiuto fosse ricordato e raccontato in memoria di lei. E’ interessante notare che ne nei vangeli Matteo e Marco il suo nome non venga menzionato, ma come poteva essere raccontato in memoria di lei se il suo nome non era stato menzionato? Sappiamo il suo nome dal Vangelo di Giovanni.
Questo testimonia la verità della parola di Dio. Ancora oggi leggendo queste pagine dell’Evangelo ci ricordiamo di quello che Maria ha fatto per il Signore, del suo amore, della sua devozione per Lui. Lei non ha compiuto questo atto per essere ricordata, ma perché amava il Signore, ed Egli ha permesso che questo gesto e il suo nome venissero riportati nel sacro libro. Tutto questo ci deve essere di esempio e incoraggiamento!
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